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Boschi: “Ascolteremo tutti ma non siamo disposti più a trovare scuse per rimandare le riforme e ricominciare da capo”

‘Donne e responsabilità politica nell’Italia di oggi’, questo il titolo del dibattito che si è svolto sul palco centrale della Festa Nazionale de l’Unità dove hanno parteccipato il ministro per le Riforme costituzionali e per i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato e Marina Sereni, vicepresidente della Camera dei deputati.

 

Il Senato istituzione “Cenerentola”, ci saranno margini di mediazione un’intesa dentro e fuori il PD?
“Siamo in una fase molto importante e, in particolare, per i senatori del PD”. Lo ha dichiarato Valeria Fedeli. “Il Senato ha già votato l’8 agosto, con larga maggioranza, il cambio di funzione e non il superamento del Senato. Il superamento del bicameralismo paritario sarà votato anche dalla Camera. Gli ultimi emendamenti presentati sono anche molto radicali ma, nella forma, mirano alla riforma del bicameralismo. Ci troviamo davanti al cambiamento della cultura istituzionale. L’ossatura della riforma è rimasta e ci sono i margini per una condivisione del testo finale”.

 

“Io non penso – ha detto Marina Sereni – che ci sia il problema di scissione nel PD. Il Senato non elettivo è sempre stata la posizione del PD e, fin da prima, dell’Ulivo. È una discussione che non capisco proprio. Il Senato avrà una funzione di cerniera tra le politiche nazionali e quelle europee. Un Senato non elettivo non significa meno autorevole. Parliamo di una forma indiretta di elezione di un personale politico molto radicato sul territorio. Le dinamiche interne del PD sono importanti ma prima dobbiamo pensare all’Italia. Il prezzo da pagare sarà enorme senza la riforma e i cittadini lo sanno e i giudicano anche per questo”.

 

Maria Elena Boschi definita la “poliziotta cattiva” del governo, quella che è più resistente alle mediazioni ha ribattuto “non è così. A volte sono i giornalisti che vogliano raccontare quello che non è: il governo è un gruppo molto unito. Vogliamo rendere più semplice il Paese” Con molta franchezza “la proposta del nostro governo non è così stravagante, anzi riprende la tradizione del nostro partito: meno parlamentari e ruoli ben definiti senza alcuna diminuzione del ruolo del Senato. Abbiamo fatto un lavoro serio durato oltre un anno: il governo è disponibile alle mediazioni e a venire incontro alle modifiche proposte dai gruppi. Siamo d’accordo sul 90% della riforma, ci incontreremo per ascoltare tutte le posizioni ma non siamo disposti più a trovare scuse per rimandare le riforme e ricominciare daccapo. Si decide a maggioranza e si fanno le cose”.

 

Abbiamo lavorato con concretezza per il Paese e “i dati sono incoraggianti. Interrompere il percorso iniziato non verrebbe perdonato soprattutto dai nostri sostenitori e militanti. La maggioranza c’e’ sempre stata in Parlamento e anche adesso la maggioranza che sostiene il governo c’è. Per noi è importante che ci sia tutto il Pd”. SecondoBoschisarebbe positivo “se Forza Italia cambiasse nuovamente idea, cosa a cui ci ha abituato spesso, e votasse con noi, ma se non lo fa andiamo avanti lo stesso”.

 

“Pur difronte ad un dibattito molto aspro, io non posso credere – ha dichiarato la Fedeli – che nel momento in cui si arriva in Aula ci sia una minoranza che si prende la responsabilità di mandare sotto il governo nella riforma del Senato. Non la capirebbe il Paese e non avrebbe senso.

 

Sono alla mia prima legislatura e ho firmato un impegno secondo cui di fronte a opinioni diverse, vale il principio di maggioranza. Si discute e poi si decide, questa è serietà politica. Siamo il PD: partito e democratico. Basta con l’individualismo, la cultura della mediazione e del rispetto è una della migliore pratiche politiche che si possono fare. Non posso pensare che ci siamo pezzi del PD che possano votare con l’opposizione”.

 

Per la Sereni “ci sono sentimenti da parte della minoranza, anzi da una piccola parte della minoranza che pensa Renzi sia un intruso. Questo senza alcuna ragione. Tra le sue prime iniziative, Renzi ha portato il PD nel Partitosocialista europeo, Renzi è il leader del primo partito riformista d’Europa! Abbiamo fatto la riforma del mercato del lavoro e se rileggeste un’intervista di Lama del 1978 trovereste gli stessi termini con cui si è improntato il Jobs Act”.

 

Per la Boschi “il PD sta governando in Italia e gode di buona salute. Certi racconti sono stati cambiati: da non aver vinto in Liguria a passare di aver perso le regionali non mi sembra una visione corretta. Sono di ieri i dati con 600mila italiani hanno garantito 5,6 milioni al PD attraverso il due x mille. Questo significa che sono in molti italiani a credere in noi”.

 

“Ci possono essere sensibilità diverse ma ci deve essere un punto in cui ci si ferma. Anche io non condiviso scelte del mio gruppo quando ero nella minoranza del PD ma non mi sono mai permesso di votare contro o non votare affatto. Il principio di democrazia vale sempre e non perché c’è e non c’è Renzi. Io nel PD mi sento a casa”.

 

Molti non voteranno il PD perché c’è Renzi dice D’Alema sul Corriere della Sera? “Prima di Renzi stavamo al 25%, con Renzi sono arrivati migliaia di voti in più. Le elezioni si vincono con i programmi, parlano i fatti. Se oggi facessimo le elezioni politiche, cosa che non faremo perché si voterà nel 2018, quel 40% lo supereremmo ancora una volta. Dopo anni di crisi economica che ha visto l’Italia fanalino di coda nel reagire siamo tornati ad avere peso in Europa e il Pil ha crescere Fino al 2017 rassegnamoci al fatto che il PD sia con Renzi e stia lavorando bene. Poi si vedrà. Nel 2018, con le elezioni politiche saremo giudicati dagli italiani. Se ci impegniamo le cose si cambiano, con fatica ma sempre con il sorriso”.

 

“Le riforme sono anche una leva economica per il risparmio dei costi grazie all’efficientamento”, ha concluso il ministro. “Berlusconi non ha ridotto davvero le tasse, l’ha solo prospettato e non gli hanno creduto. Noi abbiamo già ridotto le tasse e lo faremo in futuro”.

 

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