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In Rai arriva l’editto Bortone: il Pd con la giornalista contro lo squadrismo di Fdi

Fiorello ironizza e sull’attaco alla giornalista e conduttrice di Chesarà chiosa: “le affideranno una prima serata per punizione”. Perché davvero ha del surreale lo scomposto attacco della destra che governa quella che ormai è diventata TeleMeloni a Serena Bortone. Dal capogruppo di FdI alla Camera che la invita alle dimissioni, alla stampa amica che dalle pagine di Libero le addebita un flop di ascolti. Con o senza Scurati. Dimenticando del tutto, come già era avvenuto quando la presidente del Consiglio in persona era intevenuta per contestare il compenso che lo scrittore avrebbe ricevuto per il monologo sul 25 aprile, gli importi stellari che erano costati altrettanto stellari flop, con conseguenti chiusure di programmi, false partenze, progetti mai nati. Vedi alla voce Avanti popolo. Vedi in rubrica alla voce Pino Insegno, uno per cui ne sono state provate di tutte. Evidentemente nostalgici dei bei tempi degli allontanamenti per editto, non paghi dell’effetto a cascata che ha visto andare su altri lidi, dall’aria meno irrespirabile, tante tanti protagonisti della tv pubblica, poco graditi alla maggiornaza di governo. E con loro, ascolti e introiti economici.

Il caso Bortone, che nei termini in cui si è svolto non sembra potere essere definito che un caso di censura, arriva dopo analoghi interventi censori sull’emittenza pubblica. Nessuno avrà dimenticato il comunicato dei vertici Rai fatto leggere da Mara Venier all’indomani dello scorso Sanremo. L’urgenza era dissociarsi dalle dichiarazioni di due cantanti: Ghali e Dargen D’Amico. E guarda un po’, l’ultimo addio eccellente in ordine di tempo è proprio quello del conduttore più di successo delle ultimi decadi sanremesi: Amadeus. Che però è uscito senza voler fare polemiche, o post derisori, o vittimistici, sui social.

A fianco di Serena Bortone contro gli attacchi squadristici di FdI

“Ci mancava l’editto Bortone per nascondere l’indifendibile censura dell’antifascismo nella Rai meloniana”, commenta il responsabile Cultura e Informazione della segreteria dem, Sandro Ruotolo. “Adesso il partito della fiamma tricolore chiede il licenziamento di Serena Bortone, la conduttrice di Chesarà di Rai Tre, colpevole di aver annunciato sui social la decisione aziendale di annullare il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile che doveva andare in onda nel suo programma”.

“Come Partito Democratico, continua Ruotolo, difendiamo Serena Bortone dagli attacchi squadristici di Fratelli d’Italia e chiediamo con insistenza di sapere dai vertici aziendali come pensano di chiedere scusa ad Antonio Scurati e all’opinione pubblica. Aspettiamo che i vertici di TeleMeloni dicano in commissione parlamentare di Vigilanza che provvedimenti intendano adottare nei confronti di coloro che hanno censurato l’antifascismo in Rai”.

Il caso Scurati, pesantissimo scivolone che segnala una deriva autoritaria

“Il caso Scurati è uno scivolone pesantissimo che segnala una deriva autoritaria in Rai senza precedenti”, denuncia, in un’intervista al Corriere della Sera, Stefano Graziano, capogruppo Pd in Commissione di vigilanza Rai. “Non è che in passato non ci siano mai stati errori ma qui siamo passati ad una logica in cui l’occupazione prevale sull’impegno a fare servizio pubblico. Gli adii di tanti personaggi segnalano un clima in cui è diventato difficile lavorare. È un declino cui nessuno sembra porre rimedio”, sottolinea Graziano, ricordando che “c’è un canone tagliato ed una carenza di investimenti che mette a rischio la trasformazione della Rai in Digital media company. C’è un quadripolio dove prima c’era un duopolio. Proprio per questo l’occupazione non ha senso”. E sull’affaire Bortone spiega: “Noi chiediamo che venga fatta un’istruttoria senza sconti sul caso Scurati; mi pare che i ‘motivi editoriali’ della cancellazione di Scurati parlino da soli. È paradossale chiedere le dimissioni della Bortone che ha denunciato la censura”.

Il Pd chiede audizione di Bortone e Corsini in vigilanza su Scurati

Graziano ha scritto alla presidente della Commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia per chiedere di programmare rapidamente l’audizione della conduttrice Serena Bortone e del direttore approfondimento Rai, Paolo Corsini.

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