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Politiche pubbliche tra welfare e crescita

#Festaunita nazionale a Catania #Italiachedicesi sul palco centrale di #VillaBellini ‘Politiche pubbliche tra welfare e crescità, ne discutono Filippo Taddei, Angelo Rughetti, moderati da Marco Panara.

 

Terremoto nel centro Italia come si affronta la tragedia e come fare del nostro un Paese più sicuro (Casa Italia)?

“Innanzi tutto vorrei dare un abbraccio caloroso a tutte le persone in grande difficoltà in questi giorni e ricordare che le comunità locali ci sono e sono sempre presenti con scelte di responsabilità sapendo dove mettere le mani. ‘Casa Italia’ vuole disegnare e investire sul territorio senza delocalizzare con il fine di renderlo più sicuro. Affrontiamo il problema ed evitiamo ogni forma di sciacallaggio politico. Agiamo unitariamente”. Così Angelo Rughetti sull’attività del governo per affrontare i problemi del tragico sisma del 24 agosto.

 

Apple è stata multata per 13 miliardi dalla Ue per concorrenza sleale ed evasione. In poche parole la ricchezza non resta nel luogo dove viene prodotta. Si apre una strada per sostenere lo sviluppo?
Per Filippo Taddei “il caso Apple è un problema generale che non coinvolge solamente l’Europa. È un problema strutturale di globalizzazione fiscale. Finalmente l’Europa affronta il problema con un colpo di coraggio. L’Italia aveva già fatto da battistrada nella lotta a queste forme di evasioni delle multinazionali richiedendo una tassazione pari a mezzo miliardo di euro (sempre a Apple). Il processo innescato viene assunto dall’Europa: fino ad ora venivano tassati coloro che erano più facili da tassare, i cittadini, conservando la ricchezza nei monopoli multinazionali. Forse era solo una forma di paura. La notizia di oggi è che nell’equità non solo l’Europa fa un passo in avanti ma, soprattutto, che l’Italia non è più sola”.

 

Il mercato del lavoro

“Per capire quelle che sono le dinamiche più profonde del mercato del lavoro dobbiamo non guardare ad un cambiamento dell’occupazione tra un mese e l’altro, ma tra lo stesso mese di un anno e quello dell’anno precedente. O magari rispetto all’inizio del governo Renzi”. Così il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei. “Prendendo ciascuno dei due punti di riferimento – ha continuato Taddei – noi vediamo che in Italia, per fortuna, più italiani hanno un lavoro oggi rispetto ad un anno fa o rispetto a 30 mesi fa quando è iniziata l’esperienza Renzi. Rispetto a 30 mesi fa 585 mila italiani hanno un posto di lavoro che non avevano 30 mesi fa. Rispetto ad un anno fa, più di 230 mila italiani hanno un posto di lavoro che non avevano. La tendenza è molto chiara e consolidata di crescita dell’occupazione. La cosa più interessante, però, non è solamente il fatto che ci siano più persone che lavorano che è un fatto positivo in sé, ma quanto è cresciuta l’occupazione a tempo indeterminato. Più di due lavoratori su tre sono stati assunti a tempo indeterminato. A fronte di un aumento dell’occupazione totale, più di 500 mila, noi abbiamo 400 mila lavoratori in piu’ rispetto all’inizio del Governo. Questo è il segno di una trasformazione in corso del mercato del lavoro che fa ben sperare. La ricetta del Governo Renzi – ha concluso Taddei – è basata sulla determinazione di continuare un percorso a favore del lavoro di maggiore qualità, di riduzione fiscale dei costi del lavoro, di sostegno agli investimenti. Il lavoro si regge, infatti, sulla qualità degli investimenti in un paese”.

 

La riforma della PA

Per Angelo Rughetti “la riforma dell’amministrazione pubblica è e deve essere organica, omogenea, un sistema al servizio dei cittadini e non la semplice somma di tanti capitoli. Noi cerchiamo una qualità e una standardizzazione che non favorisca più solo gli enti nei confronti dei cittadini. Non è più pensabile ad esempio, che esistano enti che paghino a 60 giorni e altri a 90. È sleale e lascia un’immagine negativa delle istituzioni. Occorre che le istituzioni sappiano produrre bene i servizi anche quando i dirigenti sono inefficienti, in altre parole un livello minimo di qualità certificato. Un salto di qualità che non si fa soltanto attraverso le leggi – che sono solo il suo presupposto – ma attraverso il cambiamento della mentalità dei soggetti in causa”.

 

“La Spagna – ha dichiarato Taddei – è senza governo da quasi un anno e continua però a essere produttiva. Questo fa capire come si può fare bene solo se le riforme sono strutturali e creano un processo di irreversibilità nel sistema produttivo. In Spagna non solo il processo è stato irreversibile ma è stato anche percepito come tale. Si affrontano i nodi strutturali e si cambia il modo in cui lavora lo Stato mettendo in protezione soprattutto i cittadini. In Italia oggi se perdi lavoro e ti metti alla ricerca di un altro ti trovi davanti ad un sistema di certificazione qualitativa professionale accertata in 21 modi differenti e questo è assolutamente impensabile. È come un accanimento terapeutico. Il cambiamento iniziato con il governo Renzi sembrava impossibile e invece incomincia sentirsi. Una scelta di cambiamento perché è l’Italia stessa che lo chiede e lo rende possibile”.

 

Il Sud e le sue difficoltà

Per Taddei non c’è bisogno della bacchetta magica per risolvere i problemi nel Mezzogiorno ma occorre “accompagnare una trasformazione produttiva senza precedenti. Ad un problema straordinario si risponde con una soluzione straordinaria impegnando le risorse in maniera coordinata per un cambiamento di rotta deciso. Vinciamo la scommessa sulla capacità che ha il Sud si sapersi trasformare. Il Jobs Act va in questa direzione con creazione di contratti a tempo indeterminato”.

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