spot_img
spot_img
HomeArchivioMartina: «Dobbiamo ripartire con...

Martina: «Dobbiamo ripartire con umiltà. L’orizzonte resta quello del 2018»

«Sono soddisfatto per com’è andata domenica».La mozione di Matteo Renzi ha stravinto. Ma non c`è il rischio, ministro Maurizio Martina, che lei da vicesegretario si ritrovi a guidare in tandem con l`ex presidente del Consiglio un Partito democratico ridimensionato?
«Non credo sia così, il 2o17 è un altro tempo rispetto al 2013. E non è un dato scontato che quasi due milioni di italiani abbiano partecipato alle primarie in un momento particolare come questo. Ancora una volta gli elettori hanno stupito noi stessi e gli osservatori. Mobilitare così tante persone è un punto di forza da cui dobbiamo ripartire».

 

Non la preoccupa che il suo partito in tre anni e mezzo abbia perso per strada quasi un milione di simpatizzanti?
«Si è votato in un giorno temporalmente non semplice come il 30 di aprile, eppure tanta gente ha voluto dimostrare che il Partito democratico non è a vocazione personale, è un partito delle persone. Una ricchezza unica, merito di tutti i candidati».

 

Sì, ma i numeri parlano. Al Nord avete subìto una emorragia di votanti, al Sud si è registrato un boom. Effetto Emiliano, o qualcosa non torna?
«I numeri dicono che il flop non c`è stato, ma è evidente a tutti che la partecipazione alla politica si è resa più complicata. Io vedo ad esempio un dato lombardo positivo, oltre 200 mila persone che il 3o aprile vanno a votare, non era scontato. È giusto leggere queste indicazioni rispetto alle primarie precedenti, ma c`è un trend storico che non scopriamo oggi e che mette in luce il tema delle primarie come tema aperto».

 

Sta dicendo che le primarie sono in crisi?
«Al contrario, abbiamo fatto bene a non rinunciarci. Sono ancora uno strumento della buona politica, anche se è giusto domandarsi come faredi più e meglio. Renzi ha pronunciato due parole da cui dobbiamo ripartire, “umiltà” e “responsabilità”. Stiamo con i piedi per terra. La sfida inizia ora, dobbiamo lavorare molto».

 

I sostenitori di Andrea Orlando hanno contestato i risultati e i dati dell’affluenza.Chi ha ragione?
«Non mi metto certo a fare polemiche di questo tipo dopo che tutte queste persone sono venute a votare per il Partito democratico. I dati mi paiono chiari e c`è una commissione nazionale che sta facendo il suo lavoro».

 

Possibile che a Salerno abbiano votato più persone che a Napoli, una città che conta il triplo di elettori?
«Verificare i dati è compito della commissione, il mio è contribuire a preparare questa nuova stagione, sviluppare il percorso e il progetto che il Pd porterà avanti grazie anche alla forza delle primarie».

 

Come cambierà il rapporto tra Renzi e Gentiloni? Ci sarà un`accelerazione verso il voto anticipato?
«Renzi ha pronunciato parole molto chiare, che sono l`indirizzo di tutto il Pd. Il nostro molo è lavorare nel modo migliore dal governo, mantenendo l`orizzonte del 2018 e tenendo la barra dritta per realizzare le riforme di cui i cittadini hanno bisogno. Noi siamo una squadra sola. Non ce ne sono due in campo, quella del governo e quella del Pd».

 

Riformerete la legge elettorale con il Movimento 5 Stelle?
«Maggio è il mese fondamentaleper cercare in commissione un punto di chiarezza definitivo. Il Pd svilupperà una sua iniziativa, le altre forze politiche devono superare le loro ambiguità. Noi abbiamo riproposto prima di tutto l`idea di lavorare sul Mattarellum e siamo in attesa di capire come intendono posizionarsi gli altri. Il Pd non si sottrae al confronto, ma non siamo sufficienti».

 

La segreteria di Renzi sarà aperta anche a esponenti delle mozioni di Orlando ed Emiliano?
«Non spetta a me dirlo ora, ma le minoranze avranno un ruolo fondamentale di iniziativa a prescindere. Dovremo lavorare assieme come una squadra plurale e unitaria, a prescindere dagli equilibri negli organismi. La stagione che abbiamo di fronte dovrà valorizzare le energie nuove, con una scommessa generazionale radicata nei territori».

 

Puntate alle larghe intese, o vi rassegnerete all`alleanza con Bersani e D`Alema?
«Se iniziassimo la nuova stagione percorrendo una discussione tutta di formule,
non coglieremmo il bisogno di novità che c`è. Sono convinto che non mancherà anche il confronto tra forze politiche, ma prima per noi c`è il lavoro di rilancio del progetto e della prospettiva del Paese. E i primi interlocutori sono gli italiani».

 

La scissione è ancora possibile?
«Non lo credo affatto, è un tema che non esiste. Ora c`è la possibilità per il Pd di essere più unito e più aperto».

Ultimi articoli

Correlati

Primarie PD: i risultati definitivi

La Commissione nazionale per il Congresso rende noti i dati definitivi sull'affluenza alle Primarie del 26 febbraio e...

PD, oggi alle 15 il passaggio di consegne Letta-Schlein

Si svolgerà oggi alle 15 nella sede del PD di Via Sant’Andrea delle Fratte 16 il passaggio di...

Buon lavoro Elly Schlein

“Il popolo democratico è vivo, c'è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara. Ce l'abbiamo fatta,...

Roggiani, affluenza attorno al milione di votanti

​​​​​"Mancano ancora i dati di alcune regioni e di alcune città, ma possiamo dire che l'affluenza si aggirerà...

Vota per un nuovo Partito Democratico

Domenica 26 febbraio si vota per la nuova segretaria o il nuovo segretario del PD. I seggi saranno aperti...
spot_img