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Primarie, Emiliano: l’esito non è scritto, mi appello agli anti Renzi

Come sta, presidente?

«Venti giorni senza fare campagna, sono oltre il limite della sofferenza».

Michele Emiliano, è ancora arrabbiato per aver ballato quella fatale tarantella e perché Renzi non le ha concesso il rinvio delle primarie?

«Non è un uomo che fa prigionieri, è uno che non ha mai vissuto la dimensione della competizione sportiva, dove la lealtà è tutto».

L’ex segretario non è stato leale?

«Al suo posto avrei fatto di tutto per tenere dentro Pier Luigi Bersani e gli altri. Invece a lui importa solo manutenere il sistema di potere del “giglio magico” con i capilista bloccati. Non ha il carattere dello statista, ma dell’adolescente. Il rimprovero durissimo del presidente Mattarella è arrivato chiaro e forte proprio a lui, che punta alle larghe intese con Silvio Berlusconi. Vuole buttare l’Italia nell’ingovernabilità. Con il maggioritario Renzi non tocca il pallone del governo e non torna più a Palazzo Chigi, perché ha perso la connessione sentimentale con il Paese».

Renzi non è Macron?

«Lui è Hollande, è quello che ha perso. Ha messo tutti contro tutti, il suo bilancio politico ed economico è disastroso, nonostante condizioni favorevoli irripetibili. Ha portato a casa la bocciatura delle riforme e la scissione e, invece di fuggire all’estero a testa bassa, è rimasto qui. Non fa confronti tv perché non sa spiegare come ha fatto a giocarsi tutti i talenti che il popolo italiano gli aveva consegnato».

Il Pd non può vincere le Politiche?

«L’aria nei confronti di Renzi è cambiata, il suo tempo è compiuto. Ha accettato una scissione per fare il congresso prima, perché se lo avessimo fatto a luglio con un candidato unico avrebbe perso 3o a 70. Se vincerà le primarie vorrà andare a votare, mentre se il segretario fossi io ci andrei a febbraio e alle consultazioni proporrei il nome di Gentiloni come premier. Sottratto alle pressioni dei renziani è la persona più adatta, ha onestà cristallina, saprebbe unire tutti ed è stimato all’estero, cosa che Renzi non è più».

Non è scorretto affermare che non lo sosterrà da segretario?

«Pensa di giocare alla conta in giardino sotto casa, io vinco e tu obbedisci. Ma non è più così, noi siamo una squadra e se lo scorda che chi vince comanda. Il partito non è un cda e Renzi deve sapere che non sara mai piu segretario e premier. In assemblea cercheremo tutti una linea comune fondata sull’unità, non sulla contrapposizione tra vincitori e vinti».

Perché non va anche lei con Pisapia?

«No, il Campo Progressista parla solo con Renzi. E lui l’interlocutore privilegiato di Giuliano Pisapia, il quale proverà a portare il suo movimento sul Pd. Con tutto il rispetto, Pisapia non ha lo standing di Prodi».

Il suo appello al voto?

«C’è un grande bacino di delusi dal Pd che vorrebbero chiudere il renzismo, ma hanno paura che un alto numero di partecipanti legittimi l’ex segretario. E’ un disegno orwelliano, i suoi geniali spin doctors hanno creato l’idea che sia inutile votargli contro perché tanto vincerà. E così nel suo laghetto finiranno qualche centinaia di migliaia di paperelle, che non bastano a costruire una vera fattoria degli animali».

Crede nei miracoli?

«L’esito non è scritto. Tutti gli antirenziani d’Italia votino contro di lui, votino per me».

Buona fortuna…

«Buona fortuna a Renzi, perché questo è solo il primo round».

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