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Approvato il decreto #salvarisparmio: tutela dei risparmiatori e migliore accesso al credito


L’aula della Camera ha approvato in via definitiva il decreto recante disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio. I sì sono stati 246, i no 147, gli astenuti 22.

voto

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Con questo provvedimento il Governo dispone interventi volti a tutelare il risparmio, grazie ai quali potrà incidere sulla liquidità e sul patrimonio delle banche.

 

Nel corso degli ultimi anni, il sistema bancario italiano è stato sottoposto a condizioni di crescente difficoltà, legate a molteplici fattori: la prolungata recessione, che ha portato a una significativa contrazione economica e ha avuto come conseguenza l’aumento delle insolvenze delle imprese e l’aumento significativo di crediti deteriorati, i tassi di interesse molto bassi che ha portato una diminuzione della redditività delle banche, da ultimo una struttura dei costi molto rigida.

 

Il decreto consente al Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) di erogare, con diverse modalità e nel rispetto delle regole europee sugli aiuti di Stato alle banche, sostegno pubblico alle banche italiane in esito delle prove di stress effettuate a livello nazionale, dell’Unione europea e del Meccanismo di vigilanza unico (Single Supervisory Mechanism – SSM).

 

In particolare:

  • per quanto riguarda gli interventi per garantire la liquidità, il Tesoro potrà rilasciare alle banche che lo chiedono una garanzia su nuove obbligazioni da emettere, a fronte del pagamento di una commissione. Grazie alla garanzia pubblica, le obbligazioni emesse dalle banche presenteranno per il sottoscrittore il grado di rischio dello Stato e non quello della banca emittente. In questo modo le banche potranno avere accesso al mercato anche se sottoposte a tensioni e reperire le risorse finanziarie di cui avessero bisogno a condizioni analoghe a quelle dello Stato italiano.
  • relativamente agli interventi per rafforzare il patrimonio, le banche che solo nello scenario avverso di una prova di stress presentino una carenza patrimoniale possono chiedere una ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato. Per beneficiare dell’intervento pubblico la banca sarà tenuta a preparare un programma di rafforzamento patrimoniale da sottoporre all’approvazione della Banca Centrale Europea. In conformità al quadro normativo europeo sulla gestione delle crisi e sugli aiuti di Stato, l’intervento di ricapitalizzazione precauzionale non comporta in questo caso l’avvio di una procedura di risoluzione, né l’applicazione delle disposizioni sul cosiddetto bail-in ;
  • infine, con riguardo allo schema di tutela dei risparmiatori, il decreto legge contempla la possibilità che la banca interessata da una ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato, che comporta la conversione delle obbligazioni subordinate in azioni, offra obbligazioni non subordinate in cambio delle azioni frutto della conversione. Il Tesoro può acquistare tali azioni. Al termine della procedura di compensazione orientata a tutelare i risparmiatori, coloro che inizialmente detengono obbligazioni subordinate si troverebbero quindi a possedere obbligazioni non subordinate.

 

Per il finanziamento di queste operazioni viene creato un fondo con una dotazione di 20 miliardi di euro, al quale il Governo potrà attingere per i singoli interventi sul capitale e sulla liquidità.

 

E’ inoltre prevista l’estensione del range di azione ai rimborsi delle quattro banche poste in risoluzione creando le condizioni per l’estensione dei termini per chiedere i rimborsi da parte degli obbligazionisti azzerati, fino al 31 maggio 2017. È stata ampliata la platea dei risparmiatori che potranno chiedere il rimborso forfetario con procedura gratuita, allargandola anche al coniuge e ai parenti fino al secondo grado, ed escluso il corrispettivo pagato per i bond dal calcolo del patrimonio mobiliare che ha un tetto di 100.000 euro.

 

Sono state infine introdotte norme, che raccolgono l’ampio lavoro svolto dalla Commissione finanze della Camera, per favorire la diffusione dell’educazione finanziaria e creare le condizioni affinché i cittadini siano più consapevoli nel rapporto con il mondo economico-finanziario.

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