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Calenda: più investimenti per superare le paure dell’Europa

Servono “più investimenti per superare le paure dell’Europa”. E ancora: “Flessibilità sul budget, politiche per le frontiere esterne e nuova governance” e in Italia “un iperammortamento per il digitale”. E’ il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ad indicare così la risposta alla Brexit, in un’intervista a Il Sole 24 Ore.

 

“Come è ovvio per un grande Paese del G7 come il nostro, il Governo ha lavorato anche sullo scenario Brexit considerando rischi e risposte. Ma per ora mi attengo alle parole di Renzi: il governo tutelerà con ogni mezzo la stabilità ed i risparmiatori” afferma Calenda per il quale “saranno decisivi i prossimi vertici europei”. La risposta alla Brexit che l’Italia proporrà in sede Ue è “una risposta che parta dalla ridefinizione della governance, che implichi una politica più assertiva, istituzioni più rapide, una chiarezza nel difendere i propri interessi a livello europeo molto più netta” afferma Calenda. “Il modello intergovernativo come predominante rispetto a quello comunitario ne ha impaludato l’azione”, e – osserva – “il dibattito sulle istituzioni è stato molto contenuto per non influenzare il referendum inglese. Ora però il re è nudo e questo diventa il tema centrale”. Per il ministro, “va sconfitta l’idea che stare fermi o tornare indietro sia una forma di protezione. Convinciamo i cittadini che per non essere sconfitti dal futuro bisogna giocare in attacco”.

 

“Oltre al lavoro sulle istituzioni -continua ancora il titolare dello Sviluppo Economico – l’Europa ha bisogno di definire poche chiare priorità su cui lavorare da domani. La dimensione esterna innanzitutto: dalla sicurezza e difesa comune, al migration compact e alla politica commerciale”. “In secondo luogo -prosegue il ministro- gli investimenti su cultura, education e innovazione dove abbiamo bisogno di molta più libertà d’ azione in termini di budget europeo e nazionale”.

 

“Gli investimenti in capitale umano e innovazione sono gli unici capaci di chiudere i gap tra aziende, cittadini e generazioni dando gli strumenti intellettuali e materiali per affrontare il futuro con maggiore consapevolezza. Attraverso gli investimenti si curano le diseguaglianze sociali e culturali” indica Calenda che sul mercato unico la posizione verso la Gran Bretagna è “siete fuori” ma “sull’adesione allo spazio economico servirà essere pragmatici”, mentre sui trattati Ttip e Ceta osserva: “Esce un grande sostenitore del libero scambio ma con Stati Uniti e Canada dobbiamo andare avanti”.

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