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Cresciamo più delle attese,l’Italia riparte

“Si moltiplicano giorno dopo giorno i dati positivi sulla nostra economia. Oggi lo dice l’Istat, e anche in Europa la musica nei nostri confronti sta cambiando. Crescita più forte del previsto, ripartono i consumi, e – attenzione – nelle previsioni cala la curva del debito. Più lavoro e più fiducia, le riforme funzionano. Ripeto: non sono semplici numeri. Sono persone, storie, famiglie. E’ il senso di un Paese che si rimette in moto, che ritrova il gusto di avere ambizioni, di guardare al futuro. E la legge di stabilità va esattamente in questa direzione. Abbassando le tasse. Lottando contro la povertà. Avendo attenzione per il sociale. Dando a chi fa impresa le leve e gli strumenti per correre e creare lavoro. Aiutando chi ha casa, che non è un fardello o una colpa, ma spesso il frutto di anni di sacrifici e sudore. In un contesto europeo non esaltante, per usare un eufemismo, siamo quelli che hanno rialzato la testa, che ci provano. Non basta, non ci accontentiamo. Ma che stia finendo la dittatura dello zero virgola, non è un successo per il Governo, è un traguardo per l’Italia. Siamo tornati, finalmente”. Questo il post di Matteo Renzi sul suo profilo Facebook.

“Le previsioni dell’Istat e della Commissione Europea confermano quelle del Governo. Il dato probabilmente più interessante non è solo la riduzione della disoccupazione attesa per il 2015-2016 ma il fatto che la nostra ripresa economica, a differenza degli altri Paesi europei, è guidata dagli investimenti. Sono investimenti che si sono spostati dai mezzi di trasporto ai macchinari.
L’Italia sta ricostruendo la propria capacità produttiva, l’unica garanzia di una sostenuta ripresa dell’occupazione. Il fatto che la ripresa dell’occupazione sia associata a quella degli investimenti, i due grandi sconfitti della crisi alle nostre spalle, significa che il Paese è effettivamente ad un punto di svolta.
Con la legge di stabilità continueremo a spingere una crescita ‘autosostenuta’, nelle parole della commissione europea, dagli investimenti. L’effetto combinato di una riduzione delle tasse, l’efficientamento della spesa e il potenziamento della spesa sociale in contrasto alla povertà e ammortizzatori sociali sta mutando il mondo in cui operano i cittadini italiani.
Compiere questa trasformazione annullando le clausole di salvaguardia non era per nulla scontato. Eppure lo stiamo facendo mentre si consolida la crescita fondata sulle riforme più che sui fattori esterni.” Così Filippo Taddei, responsabile Economia della segreteria nazionale del PD.

“L’Italia cresce più delle stime, l’occupazione aumenta e la disoccupazione cala e ripartono investimenti e consumi: le riforme del governo Renzi producono i loro effetti benefici.
La situazione è chiara e con le misure adottate con la L. di Stabilità le tasse continueranno a scendere e si avranno ulteriori miglioramenti per la nostra economia. Noi non ci accontentiamo e continuiamo a lavorare ma il confronto con il passato di chi riceveva procedure d’infrazione per deficit eccessivo o vedeva lo spread a 600 è impietoso”. Così Ernesto Carbone, componenente segreteria del PD.

Nel 2015 il Prodotto interno lordo italiano aumenterà dello 0,9% in termini reali. Lo prevede l’Istat stimando poi una crescita del 1,4% sia per il 2016 che per il 2017. L’Istituto ha così rivisto al rialzo le precedenti stime.

L’Istat rivede al rialzo anche le stime sui consumi: nel 2015 la spesa delle famiglie aumenterà dello 0,8% (era lo 0,5% in primavera). In aumento anche le previsioni sui prossimi due anni, quando si potranno registrare rialzi dell’1,2% (nel 2016) e dell’1,1% (nel 2017). Tutto ciò, spiega, “a seguito del miglioramento” su occupazione e reddito.

“L’occupazione aumenterà con intensità differenti: +0,6% nel 2015, +0,9% e +0,7% rispettivamente nel 2016 e nel 2017”. Così l’Istat nelle previsioni autunnali. La ripresa dell’occupazione, spiega, “è in parte legata agli effetti positivi della decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato realizzata nel 2015 ed estesa, seppure in misura inferiore, al 2016”.

Quest’anno il tasso di disoccupazione scenderà al 12,1% per portarsi all’11,5% nel 2016 e segnare un ulteriore ribasso nel 2015, a 11,3%. Così l’Istat nelle prospettive sull’economia italiana. Una tendenza questa, precisa, che si registrerebbe in uno scenario privo di rilevanti “mutamenti di comportamento della fascia di inattivi vicini al mercato del lavoro”.

Inversione di rotta per gli investimenti, che quest’anno torneranno a salire (+1,1%) per decollare nel 2016 al 2,6% e al 3,0% nel 2017, “anche per effetto delle misure di politica fiscale a favore delle imprese” con gli incentivi del maxi-ammortamento per macchinari e attrezzature.

L’Istat nelle sue ultime previsioni sull’economia italiana parla di una “risalita dell’inflazione fin dall’inizio del 2016, con ritmi più sostenuti nella seconda parte dell’anno”.

La conferma della crescita arriva anche da Bruxelles. Una ripresa superiore alle precedenti attese, secondo la Commissione europea, è “animata dalla domanda interna”. “Il recupero ciclico dell’economia italiana è cominciato nel 2015 – si legge nelle previsioni – e si rafforzerà nel 2016 e 2017 mentre i prezzi del petrolio restano bassi e la domanda interna si scalda”. In particolare, “l’inflazione bassa, la crescita dell’occupazione e i tagli delle tasse sosterranno il reddito reale disponibile e di conseguenza i consumi privati”. Inoltre, “anche se i crediti deteriorati continueranno a pesare sui bilanci delle banche, le condizioni del credito si normalizzeranno nel 2016” con una politica monetaria che “resta accomodante”.

“Gli sgravi sui contributi di tre anni per le nuovi assunzioni a tempo indeterminato praticati nel 2015 hanno sostenuto l’aumento dell’occupazione organico visto nella prima metà dell’anno”. Lo scrive la Commissione Ue nel documento dedicato all’Italia delle previsioni autunnali di Bruxelles. Secondo la Commissione l’effetto “è destinato a continuare” perché la legge di stabilità 2016 prevede un prolungamento del bonus assunzioni. Bruxelles vede una disoccupazione al 12,2% nel 2015, dal 12,7% del 2014, all’11,8% nel 2016 e all’11,6% nel 2017.


“Ancora dati positivi dall’Istat su consumi, Pil e occupazione. Con le riforme siamo riusciti ad attivare un circolo virtuoso per agganciare la ripresa in favore del lavoro e del benessere delle famiglie. Continuiamo così, la prossima sfida è attuare il Jobs Act per la parte delle politiche attive, per accompagnare i cittadini dall’ingresso fino all’uscita dal lavoro”. Lo dice la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro.

Per maggiori approfondimenti:

I dati Istat
Il bollettino economico della BCE

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