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Istat, Taddei: meno pressione fiscale più reddito alle famiglie. Il Paese cresce

“L’Italia del II trimestre descritta dai dati ufficiali Istatè un’economia sorprendentemente più solida di quanto alcuni si sarebbero aspettati. Malgrado il rallentamento del PIL, il II trimestre segna comunque tre indicatori positivi che abbracciano famiglie, imprese e casse della Pubblica Amministrazione: migliora la finanza pubblica con un calo del deficit e della pressione fiscale rispetto allo stesso semestre dell’anno prima, cresce il reddito delle famiglie al netto delle tasse – conseguenza del calo della tassazione – e aumenta il margine di profitto delle imprese contrassegnando ulteriore di ripresa”. CommentaFilippo Taddei, responsabile Economia del Partito Democratico.

Che prosegue: “L’Italia non ha finito il recupero di quel che aveva perso, ma si mantiene sul sentiero di ripresa. La politica del Governo è indirizzata a farla accelerare attraverso la leva degli investimenti che creino produttività e posti di lavoro”.

“Cala la pressione fiscale, aumenta il potere di acquisto e il risparmio delle famiglie mentre il rapporto deficit Pil migliora. Sono segnali importanti che indicano un Paese in ripresa e la cosa più rilevante è che ciò avviene in un contesto internazionale estremamente difficile. Le riforme producono effetti positivi che con le misure in elaborazione vogliamo rafforzare sul lato della crescita e dell’equità sociale”, aggiunge Ernesto Carbone della segreteria PD.

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Il senatore PD Mauro Del Barba dichiara:“Gli anni trascorsi sono stati molto difficili, sia per la situazione interna al Paese, cui il governo ha fatto fronte con una serie di riforme coraggiose, sia per quella internazionale, che non favorisce l’area europea. Dietro alle statistiche con il segno meno ci sono lavoratori e famiglie in sofferenza e il fatto che oggi l’Istat certifichi la crescita del loro reddito e del loro potere d’acquisto non e’ solo un numero ma un vero sollievo, anche se purtroppo questo ancora non basta per affermare che tutto sia ormai a posto. Per questo, la nuova legge di bilancio consoliderà presto il già avviato calo della pressione fiscale tanto necessario per gli investimenti e la ripresa definitiva dell’Italia”.

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“Ora acceleriamo con le riforme”, prosegue Silvia Fregolent,Vicepresidente del Gruppo PD alla Camera.

“Cresce il potere d’acquisto e i risparmi delle famiglie e cala la pressione fiscale, migliora il rapporto tra deficit e Pil e crescono i profitti e la fiducia delle imprese. Non è uno spot elettorale, non si tratta di annunci, sono i dati diffusi oggi dall’Istat che fotografano un’Italia che si è rimboccata le maniche e sta tornando a guadare al futuro con positività e voglia di mettersi definitivamente alle spalle la crisi economica. E’ sufficiente? Possiamo o dobbiamo accontentarci? Assolutamente no.

Ma l’Istat oggi ci conferma che il percorso riformatore intrapreso da questo governo e da questa maggioranza dà buoni frutti e che abbiamo il compito di accelerare questa direzione di marcia con ancora maggior vigore. Anche con un nuovo assetto istituzionale che sappia rispondere ancor meglio alle sollecitazioni che giungono dalla società e dall’economia”.

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“Crescono reddito (+2,8%) e potere acquisto famiglie (+2,9%), scende la pressione fiscale a 42,3%. Le misure del governo Renzi funzionano. In un contesto europeo ancora segnato dalle difficoltà, l’Italia è avviata verso la ripresa. La legge di bilancio dovrà portare il segno di una maggiore equità sociale e continuare sulla strada del sostegno al lavoro”. Commenta il senatore Andrea Marcucci sui dati odiernidell’Istat.

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Anche il presidente della Commissione di Vigilanza sull’Anagrafe Tributaria, Giacomo Portas, sottolinea l’importanza del calo della pressione fiscale, frutto delle politiche del governo.

“Pressione fiscale in calo e potere d’acquisto in aumento, sono i risultati concreti delle politiche economiche di questo governo. Una risposta concreta a tutti coloro, soprattutto i M5s, che non riescono ad andare oltre il loro naso e che invece promettono ricette irrealizzabili. Tra bonus bebè, taglio del cuneo fiscale stiamo intervenendo concretamente per mettere più soldi nelle tasche degli italiani, che infatti possono contare su un maggior potere d’acquisto – continua Portas – Ora dobbiamo continuare su questa strada tagliando anche l’Irpef dal 2017”.

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