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Italia è ripartita ed è in accelerazione. Il carburante delle riforme funziona

“I dati Istat che segnalano una crescita per il primo trimestre 2016 del +0,3% rispetto al trimestre precedente e, soprattutto, del +1% rispetto al primo trimestre 2015, sono un risultato molto, ma molto confortante.

E’ la dimostrazione che le riforme e le politiche del governo per rilanciare la nostra economia funzionano. Il fatto, poi, che la crescita sia legata soprattutto alla domanda interna sgombra definitivamente il campo dalle ridicole polemiche sulle scelte del governo Renzi di puntare sul Jobs act e su misure quali gli 80 euro per 11 milioni di italiani, sul super ammortamento, sull’eliminazione dell’Imu sugli imbullonati e sui terreni agricoli.

La realtà è quella di un Paese che sta tornando a credere in se stesso. Da una parte ci sono i fatti, dall’altra chi fa solo chiacchiere”. Così Ernesto Carbone della segreteria PD.

“I dati Istat sul Pil confermano che l’Italia ha intrapreso la strada giusta verso la ripresa”. Così il vice capogruppo vicario del Pd alla Camera, Matteo Mauri, commenta i dati diffusi dall’Istat. “Le scelte economiche del Governo – prosegue Mauri -, in particolare per sostenere la crescita della domanda interna, si sono rivelate giuste. E’ ovvio che ci sia ancora molto da lavorare e il primo a esserne consapevole èproprio il PD ma sarebbe sbagliato negare questo evidente segnale di ripresa”.

 

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Nel primo trimestre del 2016 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,0% nei confronti del primo trimestre del 2015.
Il primo trimestre del 2016 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al primo trimestre del 2015.
La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei settori dell’industria e dei servizi presi nel loro complesso e di un calo in quello dell’agricoltura. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e uno negativo della componente estera netta.

 

Nello stesso periodo il PIL è aumentato in termini congiunturali dello 0.5% in Francia, dello 0,4% nel Regno Unito e dello 0,1% negli Stati Uniti. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,1% nel Regno Unito, dell’1,9% negli Stati Uniti e dell’1,3% in Francia. Nel complesso, il PIL dei paesi dell’area Euro ha segnato una variazione positiva dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dell’1,6% nel confronto con lo stesso trimestre del 2015.
La variazione acquisita per il 2016 è pari a +0,6%.

Fonte Istat

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