spot_img
spot_img
HomeArchivioLavoro, Di Salvo: Se...

Lavoro, Di Salvo: Se questo è un programma di governo

«Difendere il lavoratore significa anche promuovere forme nuove di democrazia e partecipazione sui luoghi di produzione, tagliando al tempo stesso i vecchi privilegi e le incrostazioni di potere del sindacato tradizionale». Così il Movimento 5 Stelle ha presentato le linee guida per la raccolta di proposte per la creazione di un programma lavoro. «Robotizzazione, digitalizzazione, avvento dell’economia dei beni immateriali: bisogna ripensare il rapporto tra tempo di vita e tempo di lavoro» scrive il blog pentastellato.

 

Mentre i partiti si guardano l’ombelico, il M5s guarda al futuro del mondo del lavoro e ai rapidi mutamenti che sta conoscendo». Questo l’incipit del post con cui il movimento 5stelle lancia sul blog i titoli del proprio programma sul lavoro chiedendo opinioni in merito. In primo luogo inviterei chi a sinistra sostiene il dialogo con il il M5 a leggere il post e le proposte. Entrambi confusi ma non reticenti.

 

Infatti la prima idea di fondo è: ripensare il rapporto tra tempo di vita e tempo di lavoro. La soluzione: «svincolare la produttività dal cartellino». Ma cosa c’entra la produttività con il cartellino? La produttività è il rapporto tra il prodotto e l’insieme dei fattori utilizzati per produrlo cioè il valore aggiunto. Non è legata a dove si svolge il lavoro, in un capannone, in un ufficio dove si timbra il cartellino o a casa, dove non si timbra, ma agli investimenti in tecnologia e in formazione. Immaginare che lo Smart working invece che una nuova modalità di lavoro dipendente, sia la modalità per superare il lavoro dipendente e per far aumentare produttività è prima di tutto un non senso.

 

«Difendere il lavoratore vuol dire promuovere nuove forme di partecipazione e tagliare i privilegi del sindacato tradizionale. La presenza e l’incidenza del lavoratore nella governance della propria impresa va disintermediata». Ma che vuol dire disintermediare l’incidenza del lavoratore dalla governance della propria impresa? Praticamente e letteralmente nulla. Facendo una disamina della frase: ci sarebbe dunque attualmente una incidenza del lavoratore nelle scelte di impresa, nella sua governance e questa incidenza sarebbe da modificare. E in aggiunta. Ma qual è il sindacato tradizionale? I componenti della commissione lavoro M5s amano definire il sindacato confederale la Triplice. Saranno Cgil Cisl Uil i sindacati tradizionali?

 

Confusi gli obiettivi letterali, precisi però i messaggi: contro la rappresentanza collettiva dei lavoratori almeno quella «tradizionale» e l’evocazione di strumenti di partecipazione viene contrapposta all’organizzazione volontaria e collettiva dei lavoratori e delle lavoratrici. Soprattutto organizzazione autonoma perché in una impresa esistono 2 soggetti: lavoratori e impresa appunto. Ed è questa autonomia il mattone su cui si fonda la rappresentanza sindacale.

 

A chi poi sostiene che queste idee di fondo percorrono la stessa strada del governo Renzi invito a guardare tutte le vertenze affrontate e risolte dal governo insieme al sindacato, il verbale d’accordo sulle pensioni per cambiare la legge Fornero e il confronto riaperto per il secondo tempo: quello della pensione di garanzia per i giovani. Se di fatti si vuole parlare. La scelta dell’attuale governo di aprire il confronto con le parti sociali per trovare strumenti migliori dei voucher per il lavoro occasionale.

 

Infine la terza proposta riguarda le pensioni. L’incipit parte dal giudizio sulla legge Fornero che, dicono, va cambiata. Bene. Infatti abbiamo cominciato a farlo introducendo l’idea che a seconda del lavoro deve essere diversa l’età per andare in pensione e stilando un ampio elenco di lavori gravosi (dalle maestre di asilo ai lavoratori in edilizia) in aggiunta a quelli usuranti.

 

Prego di andare a rileggere gli interventi del M5s su questi argomenti quando si è approvata la legge di bilancio che conteneva i cambiamenti. E vorrei ricordare il voto contrario alla Camera del Movimento 5 stelle alla legge contro le dimissioni in bianco. Motivazione? Era evidente l’includo che c’era sotto a quella legge e per dimostrarlo il M5S era intervenuto in aula leggendo i nomi dei componenti della commissione lavoro che avevano un passato da sindacalisti e parlando di un «diabolico» colloquio pubblico davanti alla porta’della commissione lavoro tra Confindustria e componenti della commissione lavoro.

 

Insomma si evoca il nuovo e la soluzione è il ritorno al passato verso la solitudine dei lavoratori. Odore di passato, e forse insieme «copia e incolla» troppo frettolosi.

Ultimi articoli

Correlati

Primarie PD: i risultati definitivi

La Commissione nazionale per il Congresso rende noti i dati definitivi sull'affluenza alle Primarie del 26 febbraio e...

PD, oggi alle 15 il passaggio di consegne Letta-Schlein

Si svolgerà oggi alle 15 nella sede del PD di Via Sant’Andrea delle Fratte 16 il passaggio di...

Buon lavoro Elly Schlein

“Il popolo democratico è vivo, c'è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara. Ce l'abbiamo fatta,...

Roggiani, affluenza attorno al milione di votanti

​​​​​"Mancano ancora i dati di alcune regioni e di alcune città, ma possiamo dire che l'affluenza si aggirerà...

Vota per un nuovo Partito Democratico

Domenica 26 febbraio si vota per la nuova segretaria o il nuovo segretario del PD. I seggi saranno aperti...
spot_img