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Rosato: “Il ministro è saggio. Ma le scelte sono nostre”

No all’aumento di Iva e tasse e un caldo invito a previsioni di crescita più alte. Sono chiari i paletti che il Pd, per bocca del capogruppo alla Camera, Ettore
Rosato, ha esposto al ministro dell`Economia Padoan, in una riunione «molto positiva».

 

Come Pd avete fissato parecchi paletti…

«Uno, di carattere generale: meno tasse e più tagli alla spesa improduttiva».

 

Esclude l’aumento dell`Iva?
«Assolutamente. C`è solo un margine, se necessario, su giochi e sigarette, ma non si tratterebbe di un aumento dell`imposizione fiscale, piuttosto di politiche specifiche su questi settori».

 

Avete detto no anche alle privatizzazioni?
«Abbiamo espresso dubbi sulla privatizzazione di Poste e Ferrovie, per il servizio capillare che svolgono per la comunità e, nel caso di Poste, perché detengono
un bel pezzo del risparmio italiano».

 

Di altre privatizzazioni si può parlare?
«Di altre privatizzazioni si deveparlare: come quello del patrimonio pubblico improduttivo».

 

Infine, avete perplessità anche sulla riforma del catasto…
«Il Piano nazionale delle riforme che accompagna il Def deve avere molta credibilità: inserire una riforma di questo tipo, che necessita ancora di molti approfondimenti tecnici, credo sia sbagliato».

 

Temete che sia impopolare?

«Dalla riforma del catasto può emergere un aumento delle tasse sugli immobili che noi abbiamo escluso: l`edilizia ha bisogno di sostegni, non di freni».

 

Cos’altro avete detto a Padoan?
«Abbiamo chiesto che il Mef non sia troppo prudente sulle stime di crescita: le nostre previsioni sono sempre sottostimate. Con previsioni più alte possiamo dare in manovra più spazio agli investimenti».

 

Meno pessimismo, e poi?
«E poi di continuare a lavorare in maniera forte con l`Europa per cambiare le regole: noi le rispettiamo, non siamo in procedura d`infrazione, ma occorre cambiarle per dare più spazio a crescita e occupazione».

 

Il Pd ha indicato le sue esigenze: se il governo non le rispettasse?
«Il Parlamento e il governo collaborano, ciascuno con la propria competenza: troveremo sicuramente un punto di sintesi».

 

Ma chi guida è la politica e non i tecnici, come il ministro Padoan?
«Il ministro Padoan è, trai ministri tecnici che conosco, uno dei più politici. È una persona saggia e competente e ha la capacità di comprendere che le scelte di fondo spettano alla politica».

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