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Un Paese giusto, Italia avanti tutta

 

Approvata la legge di Stabilità 2016

La direzione è quella giusta. Gli indicatori economici dicono che, passo dopo passo, l’Italia sta tornando a crescere: più occupati, più consumi, più fiducia. Con questa legge di stabilità abbiamo deciso di puntare su crescita e sviluppo, diminuiamo le tasse, contrastiamo la povertà e investiamo in sicurezza.

 

Vogliamo un Paese più giusto, a cominciare dalle tasse. Per questo le tagliamo.

Taglio dell’Irap per le imprese; niente più tasse sulla prima casa; bloccati gli aumenti di imposte e accise delle clausole di salvaguardia; eliminazione dell’Imu e dell’Irap per gli agricoltori; riduzione del canone Rai; taglio dei contributi sul lavoro per le assunzioni a tempo indeterminato; via l’Imu sugli imbullonati per le imprese; regime agevolato e semplificato per partite Iva, autonomi e professionisti con attività di minori dimensioni.

 

In un Paese giusto le persone trovano lavoro, lo cambiano, se lo inventano.

Per questo continuiamo ad agevolare le assunzioni a tutele crescenti, semplifichiamo la burocrazia per le piccole imprese, abbassiamo l’aliquota per chi crea una sturt up, finanziamo un Piano straordinario per promuovere il Made in Italy nel mondo.

 

Vogliamo un Paese giusto, sì, ma lo vogliamo anche sicuro, oggi più che mai.

Due miliardi di euro in più: uno per la sicurezza e uno per cultura ed educazione; 150 milioni di euro per le cybersecurity, per controllare comunicazioni e persone sospette sulla Rete; 50 milioni di euro per migliorare la strumentazione degli agenti; 80 EURO di bonus esteso a tutte le Forze armate, di Polizia e Vigili del fuoco; 500 milioni di euro finalizzati alla riqualificazione delle periferie.

 

Grande attenzione al Sud.

Rilancio degli investimenti al Sud, con il credito d’imposta e finanziamenti agevolati per l’acquisto di macchinari e beni strumentali.

 

Cultura, il nostro patrimonio.

Stanziamo più risorse per assumere ricercatori universitari e funzionari del Ministero dei beni culturali, confermiamo l’art bonus e il tax credit per il cinema, ma finanziamo anche i musei ed un nuovo Piano strategico per individuare, recuperare e valorizzare i siti di eccezionale interesse turistico.

 

Ma per crescere bene vogliamo restare uniti.

Per questo contrastiamo la povertà con una serie di misure a sostegno di chi, per vari motivi, si trova oggi in difficoltà. Finanziamo un piano straordinario per le case popolari e uno specifico di contrasto alla povertà; aumentiamo l’assegno di disoccupazione e la soglia di reddito non tassabile dei pensionati e, contemporaneamente, salvaguardiamo gli esodati. Dopo anni di tagli, aumentiamo il budget del fondo per la non autosufficienza e per il “dopo di noi”; rendiamo più semplice donare i prodotti alimentari e sosteniamo economicamente i genitori che decidono di intraprendere la strada delle adozioni internazionali.

 

Un paese giusto incoraggia i giovani e rispetta i più anziani.

Diamo 500 euro ai ragazzi per investire nella propria cultura, sosteniamo con detrazioni le giovani coppie e chi vuole studiare all’estero con l’Erasmus. Allo stesso tempo, sosteniamo i pensionati, aumentiamo il tetto del reddito non tassato, inseriamo la possibilità di lavorare part time nei tre anni prima della pensione; e inoltre, cancellate le penalizzazioni per le pensioni anche per il 2016, inserita la possibilità di aggiungere al riscatto degli anni di laurea anche quelli di maternità facoltativa.

 

E poi ci sono loro, le donne.

Abbiamo esteso per il 2016, nel limite di 2 milioni di euro, la possibilità per le madri lavoratrici autonome di richiedere, in sostituzione anche parziale del congedo parentale, un contributo economico da impiegare per il servizio di baby-sitting. E prevediamo l’“opzione donna” che, riconoscendo il doppio ruolo di lavoratrici dentro e fuori casa, consente loro di andare in pensione prima.

 

I numeri parlano chiaro: 100 provvedimenti nell’approfondimento a cura del Gruppo Pd alla Camera

 

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