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M5S a Genova. “Basta non piacere ai capi e sei fuori”

“Le vicende dei candidati grillini di Genova e Monza dimostrano ancora una volta che i 5 stelle sono un partito azienda a zero democrazia. Loro sono liquidi per consentire a Grillo e alla Casaleggio di fare in remoto il bello e il cattivo tempo. Uno vale uno? Ma quando mai. Che bella prova di democrazia le cliccarie, tanto bella che i risultati non valgono e li azzerano a piacimento.

I meet up e tutto il resto sono specchietti per le allodole. Il Movimento 5 stelle non esiste, ci sono solo il miliardario Grillo e la Casaleggio associati, del resto hanno un non statuto e un non responsabile di un blog a suo nome. Ci dovrebbe essere l’obbligo di tracciabilità per le affermazioni di Grillo e dei 5 stelle, almeno sarebbe chiaro fin dall’inizio il grave stato di adulterazione politica in cui si trovano”. Così Emanuele Fiano sulla vicenda M5S a Genova.

 

“Grillo dice, Grillo caccia. In realtà Genova dimostra che in Italia abbiamo ancora un partito monarchico: i 5 Stelle. Zero democrazia, si mettono solo un poco di cipria democratica in forma di meet up o di pietose cliccarie che devono per di più sconfessare.

I 5 Stelle non esistono, ci sono solo Grillo, sempre che sia lui, Casaleggio, il blog e gli interessi chi vi si muovono”. Questa la dichiarazione di Matteo Ricci del PD.

 

“Cassimatis, la candidata dei 5 Stelle a Genova viene cancellata da Grillo. La sua colpa è aver espresso una sua idea. Sì, è proprio così. Nei 5 Stelle abbiamo il reato di lesa maestà. Basta pensare e sei fuori. Basta non piacere ai capi e, anche se vinci alle cliccarie, sei fuori come la meteora Doride.

I 5 Stelle sono la cosa più lontana dalla democrazia che esista e Grillo incarna benissimo il monarca assoluto. Zero trasparenza, zero democrazia e uno vale zero. Risparmiatevi e risparmiateci la farsa delle selezioni online tanto è tutto già deciso da Grillo e Casaleggio”. Così Ernesto Carbone, parlamentare Pd.

 

“Il caso di Genova conferma cos’è la democrazia a Cinque Stelle: il voto sul web, pilastro del Movimento, conta come il due di coppe a briscola quando regna bastoni. Una pantomima, il cui risultato può essere ribaltato in qualunque momento dal padre-padrone Grillo. Uno vale uno, ma c’è qualcuno che vale più degli altri. E comunque, possono bastare 300 voti per candidarsi a sindaco di una grande città come Genova? Tutto ciò fa paura“. Lo dice la senatrice del Pd Maria Spilabotte, vicepresidente della Commissione Lavoro.

 

“Fidatevi di me. Amen. L’intervento di Grillo per stroncare la candidatura a sindaco di Genova risultata vincente dopo l’esito delle primarie a lui sgradite è davvero impressionante. Siamo oltre il grande fratello, alla faccia della trasparenza e dell’uno vale uno”. Così la vice presidente del Gruppo Pd della Camera Silvia Fregolent.

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