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Periferie, con Renzi e Gentiloni il rilancio degli investimenti pubblici

“Le periferie sono sempre meno un concetto geografico. Questi interventi mirano alla qualità e alla sostenibilità. La capacità delle città di attrarre investimenti su cultura, turismo, impegni, istituzioni dipende la competitività. Siccome rispetto alla locomotiva delle città non abbiamo nulla da invidiare a nessuno perché le nostre città sono sovente le più antiche e le più belle, se investiamo sulla qualità delle nostre città, investiamo sulla competitività del nostro futuro.Questa è la prima tappa di un percorso che ci può portare a dare un contributo importante alla qualità e alla competitività del Paese”. Così a Palazzo Chigi il premier Paolo Gentiloni alla firma dell’accordo da 2,1 miliardi sulle periferie con 24 sindaci italiani.

 

“È di 500 milioni – ha spiegato Gentiloni – l’impegno che si materializza oggi ma il progetto riguarda altri 120 interventi. Le disponibilità economiche per completare questo percorso – ha assicurato – ci sono, il Cipe ha varato ulteriori 800 milioni degli 1,6 miliardi che servono a completare l’operazione. Gli altri 800 fanno parte del Fondo per le infrastrutture. Teniamo conto che questi 2,1 miliardi complessivi per 120 interventi saranno integrati da altri fondi pubblici di varia natura, locali e nazionali, e da fondi privati. Quindi l’insieme di interventi di cui parliamo oggi per i quartieri delle nostre città arriva a circa 3,9 miliardi”.

 

“Penso – ha aggiunto il capo del Governo parlando davanti alla stampa a Palazzo Chigi – che sia un buon esempio di collaborazione istituzionale, tra autorità centrali e sindaci, e che di questo i nostri concittadini hanno bisogno perché dalla collaborazione istituzionale si sentono in qualche modo più protetti e rassicurati. E credo che sia un esempio di collaborazione pubblico-privato perché il fatto che un 30%, in alcuni casi 40% , di risorse viene dal privato sia molto rilevante e va valorizzato perché sta dentro i binari che l’amministrazione pubblica locale ha indicato”. Gentiloni ha firmato le convenzioni per la realizzazione dei progetti di riqualificazione delle periferie con i sindaci delle Città metropolitane di Bari, Firenze, Milano, Bologna e dei Comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana di Avellino, Lecce, Vicenza, Bergamo, Modena, Torino, Grosseto, Mantova, Brescia, Andria, Latina, Genova, Oristano, Napoli, Ascoli Piceno, Salerno, Messina, Prato, Roma.

 

 

Per Matteo Ricci, responsabile Enti locali del Partito Democratico. “Con Renzi e Gentiloni il rilancio degli investimenti pubblici”.

“Grande soddisfazione per un impegno che Renzi aveva preso con i sindaci italiani, e che Gentiloni ha portato a termine questa mattina. Sono 2 miliardi e 100 milioni di euro che si aggiungono ai fondi per l’edilizia scolastica e per il dissesto idrogeologico e agli investimenti degli enti locali, ripartiti dopo lo sblocco del Patto di stabilità dello scorso anno, che l’Anci calcola in 2 miliardi nel 2016 e 2 miliardi nel 2017. L’investimento sulle periferie servirà ad intervenire con politiche urbanistiche e sociali nelle zone disagiate delle nostre città e contribuirà a rilanciare gli investimenti pubblici degli enti locali. Grazie ai governi Renzi e Gentiloni ci saranno circa 7 miliardi di euro per strade, scuole, impianti sportivi e riqualificazione urbana. Si tratta di una delle azioni più espansive che si poteva mettere in campo, in un momento in cui è fondamentale sostenere la crescita”.

 

Silvia Fregolent, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera: “La firma delle convenzioni per la riqualificazione delle periferie di 24 città è una bella notizia che dimostra l’impegno del governo su questo fronte. Le convenzioni sottoscritte oggi sono state possibili grazie al lavoro di due anni fatto in collaborazione tra il governo centrale e le amministrazioni coinvolte. Investire sulle nostre città che sono tra le più belle al mondo significa, come ha detto il premier Gentiloni, investire sulla competitività dell’intero Paese e dare un ulteriore incentivo alla crescita economica. Mettere in circolo un totale di quasi 4 miliardi di euro rappresenta, infatti, anche un significativo volano per il rilancio dell’economia italiana. L’accordo di oggi renderà possibili interventi concreti anche per la mia città, Torino, che saranno perciò realizzati grazie al Pd e al governo, e non ad altri”.

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