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Europarlamentari Pd, Brexit: ora Farage se ne vada dal Parlamento europeo

“Coerenza cercasi. Coerenza vorrebbe che Nigel Farage, alfiere della Brexit ed eurodeputato inglese a Bruxelles, lasci per primo coerentemente il suo seggio al Parlamento Europeo. Coerenza vorrebbe che, dopo l’orrenda e xenofoba campagna elettorale di Farage per la Brexit, i Cinque Stelle che siedono a suo fianco qui al Parlamento Europeo, abbandonino un gruppo parlamentare schiacciato sull’uscita dall’Unione Europea, mentre i Cinque Stelle a parole asseriscono di non volerla”. Lo ha detto l’europarlamentare Cécile Kyenge (Pd-S&D) a Bruxelles in occasione della plenaria straordinaria per discutere l’esito del referendum britannico.

“Ma la prima coerenza – ha continuato Kyenge – deve essere subito la nostra. Abbiamo detto che uscire dall’Unione è un grave errore storico. I fatti, quanto sta accadendo nel Regno Unito, ci stanno dando ragione, ma non basta. Se vogliamo che le persone recuperino fiducia verso il progetto europeo, dobbiamo subito restituire un’anima a questa Europa, dobbiamo segnare un nuovo inizio. Se vogliamo che l’Europa non sia sentita distante, inutile o addirittura dannosa, deve cambiare il passo e sintonizzarsi sui problemi dei cittadini”.

 

“Più che 5 stelle 5 canne al vento: in Italia vogliono cambiare l’Europa dall’interno – con le dovute eccezioni per i nostalgici della lira come Paola Taverna- mentre in Europa si fanno rappresentare da Farage in uno dei dibattiti piu’ importanti e delicati della storia dell’Unione: la plenaria straordinaria in corso oggi, a Bruxelles”. Così Pina Picierno. “Se credono nell’Europa abbiano la decenza di dissociarsi e di chiedere le dimissioni di Farage e dei suoi dal gruppo e dal Parlamento. Se invece come mi pare di capire cosi’ non e’ tacciano per sempre fedeli a Farage e a chi oggi scommette contro le nostre istituzioni”, aggiunge.

 

“I cinque stelle dicono di voler riformare l’Unione Europea ma come possono farlo rimanendo alleati con Farage che ha dichiarato più volte di volerla distruggere? E’ chiaro che ora Nigel Farage deve andarsene, dimettersi dal parlamento europeo in coerenza con quanto ha finora sostenuto”. Lo ha dichiarato la parlamentare europea del PD Mercedes Bresso.

 

Per l’eurodeputata del PD Alessia Mosca: “Non è accettabile che, dopo il referendum inglese, Nigel Farage rimanga deputato europeo, incassando sostanziosi finanziamenti per il proprio gruppo parlamentare con la complicità del Movimento 5 Stelle. I colleghi grillini hanno qualcosa da dire a riguardo oppure la trasparenza e l’onestà valgono solo in Italia?.”

 

“Il movimento cinque stelle al parlamento europeo si conferma ambiguo”. Lo dichiara il capodelegazione del Pd al parlamento europeo Patrizia Toia. “ Prima sostiene il referendum poi si dimostra incoerente perché non chiede di rispettare il referendum al leader del fronte del Brexit, Nigel Farage . Arriverà mai una dichiarazione dei deputati pentastellati per un immediato #faragexit? Perché scappano dal confronto parlamentare in Aula? Attendiamo una risposta chiara e in tempi brevissimi.”

 

“Il Movimento Cinque Stelle non faccia finta di niente e sia coerente chiedendo le dimissioni di Farage dal Parlamento europeo”. Lo sostiene il vicepresidente dell ‘Europarlarmento, David Sassoli, Pd, alla vigilia della seduta straordinaria della plenaria del Parlamento europeo sulla Brexit.

“L’on. Di Maio ha detto in tv che l’unica cosa che hanno in comune con Farage è il ricorso alla democrazia diretta. Bene, il popolo del Regno Unito si è espresso e adesso i grillini chiedano le dimissioni dal Parlamento europeo dei loro colleghi del gruppo politico che hanno sostenuto l’uscita dall’Unione europea. È questione di coerenza. Il commissario Hill si ė dimesso, cosa aspettano a farlo anche gli eurodeputati dell’Ukip?”.

 

“I cinque stelle sono favorevoli all’Unione Europea ma contrari all’Euro, in Europa si alleano con Farage e il peggio della destra continentale ma fingono di non vedere le contraddizioni. Più che pentastellati somigliano al pentapartito.” Lo ha dichiarato Daniele Viotti, europarlamentare Pd.

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