“Sono i giorni del compleanno dell’Unione africana il prossimo 25 maggio sarà il 53mo anniversario. Accettate i nostri auguri”.
Matteo Renzi interviene alla conferenza Italia-Africa alla Farnesina e spiega che “l’Italia non ha nostalgia del passato. L’Italia ha nostalgia del futuro. Abbiamo nostalgia del futuro perchè l’Africa non è la più grande minaccia, come dicono alcune forze demagogiche e populiste, ma è oggettivamente la più grande opportunità per l’Europa”.
“Sarò molto franco: a noi il rapporto con l’Africa preme non solo per una visione etica ma per una visione politica e di utilità reciproca. L’agenda che stiamo cercando di proporre in Europa è totalmente diversa dal passato. Primo, la politica economica, troppo incentrata all’interno e sull’austerity. Molti paesi sono andati in difficoltà. Eppure l’Europa è il principale vicino di casa dell’Africa. L’Europa si è girata verso l’altra parte e noi stiamo cercando di girare la testa dell’Europa verso l’Africa e il Mediterraneo, non una frontiera, ma un cortile per i nostri popoli”.
Insiste il premier: “Dobbiamo cambiare l’agenda economica europea e dobbiamo cambiare l’approccio sull’immigrazione. Quando c’è una donna o un uomo in mare la prima cosa da fare non è aprire un dibattito ma salvare quella vita”.
Sul fenomeno migratorio “dobbiamo avere uno sguardo strategico. Inutile continuare ad avere atteggiamenti spot. Dobbiamo avere consapevolezza che questo fenomeno durerà anni e l’unica soluzione è una strategia di lungo periodo. Per questo formalizzeremo la proposta che ci sia un focus specifico al prossimo consiglio Europeo sulle migrazioni e il migration compact, alla presidenza olandese della Ue, che domani sarà a Roma e che le nostre proposte siano affrontate al consiglio europeo di giugno”,annuncia.
“Il più grande valore è il rispetto della dignità umana e secoli di storia ci hanno insegnato che quando c’è un uomo in mare, la prima cosa da fare non è aprire un dibattito filosofico ma salvare quella vita”.
Renzi in fine ricorda che quando una donna sta partorendo su un barcone di migranti, “in quella vicenda si sta ripetendo il grande miracolo della civiltà: il rispetto per la donna e per l’uomo, al quale non intendiamo rinunciare”.
