Fondi Europei. Se li conosci non li eviti
Abstract intervento Andrea Cozzolino
Vice Presidente Commissione Parlamentare per lo sviluppo regionale
Da mesi, in Italia come in Europa, si susseguono iniziative in materia di coesione urbana e territoriale, che stanno impegnando colleghi e Ministri Europei responsabili. Siamo in una fase cruciale per questo tema: la Commissaria Cretu si è dimostrata da subito assolutamente interessata e sta spingendo molto per una dimensione urbana della politica di coesione; per altro verso, la futura presidenza Olandese ha già annunciato che l’agenda urbana sarà prioritaria nel proprio programma. Ci troviamo in una congiuntura favorevole che dobbiamo sfruttare appieno, anche in considerazione che, di fatto, siamo appena a inizio della programmazione.
Inoltre, il dibattito sul Master Plan per il Mezzogiorno, può dar vita a uno strumento straordinario di coordinamento di risorse nazionali ed europee. Da anni, con convinzione, sostengo che i fondi strutturali possono avere un ruolo decisivo nello sbloccare il potenziale di crescita di città e aree metropolitane, che si candidano ad essere il vero motore della crescita dei nostri paesi e della nostra Europa.
Basta un numero per coglierne la portata. Il 72% del totale della popolazione europea vive in aree urbane. Le città sono, dunque, il centro di ogni attività economica e sociale. Un motore che non si deve fermare. Sindaci e amministratori possono, anzi, devono essere coinvolti fin dalle prime fasi in progetti modellati su specifiche esigenze e potenzialità . Ma allo stesso tempo devono articolare un disegno, un’Agenda, che, sia a livello nazionale che a livello europeo, facciano emergere energie consolidate e/o potenziali che, se impiegate nel giusto modo, sostengono la competizione dei loro territori, della nostra nazione e dell’intera Europa.
La dichiarazione sul futuro dell’agenda urbana, può diventare il veicolo attraverso cui condividere, sostenere e sviluppare azioni coordinate e concrete per lo sviluppo e la crescita dei territori. Ma spetta a tutti noi utilizzare al meglio gli strumenti nazionali ed europei – gli investimenti territoriali integrati, lo sviluppo locale di tipo partecipato, il Pon aree interne e quello città metropolitane, sempre in sinergia con i fondi diretti – dando concretezza e sostanza programmatica e non più spot a principi giusti, per costruire una idea di sviluppo sostenibile dei territori.