spot_img
spot_img
HomeArchivioRaccontare l'Italia diversamente. La...

Raccontare l’Italia diversamente. La sfida della nuova Unità

Gli obiettivi di un giornale che vuole essere diverso dagli altri, che si ripresenta in edicola e nel web con una visione quasi rivoluzionaria: parlare del nostro Paese in chiave positiva ridando una nuova lettura culturale del cambiamento. Questo è stato l’oggetto del dibattito sul palco centrale della Festa nazionale de l’Unità a Milano dove sono intervenuti il direttore de l’Unità, Erasmo D’Angelis, Guido Stefanelli (Editore), Vladimiro Ilic Frulletti (vicedirettore), Alessia Rotta (responsabile Comunicazione del Partito Democratico) e Maurizio Boldrini (giornalista, docente di Comunicazione di massa presso l’Ateneo di Siena e redattore de l’Unità negli anni 70).

*** Sintesi per interventi ***

Erasmo D’Angelis. Attorno a l’Unità vive una comunità legata da un forte sentimento con l’idea di fondo che oltre alle crisi, alle tragedie – pane quotidiano dei giornalisti – esiste un’Italia che ce la fa e che vuole riemergere. Un’Italia legata da un’energia positiva, un’Italia che attraverso le riforme, vede il barlume di luce della ripresa. Una nuova e bella rivoluzione.

Guido Stefanelli. Quando il 1 agosto 2014 l’Unità ha smesso di essere in edicola, noi abbiamo iniziato una procedura per risollevare le sorti del giornale storico. In questa era politica volevamo confrontarci con il cambio forte dell’editoria combinando le nuove tecnologie con la carta stampata. L’Unità non prende un euro dal finanziamento pubblico a fronte dei 125 mln che hanno finanziato il giornale dal 2000 al 2014.
Abbiamo cominciato un giornale che ha un punto di pareggio molto basso (intorno alle 20mila copie) con due obiettivi principali: far ripartire l’Unità e ridare voce alla bellezza e l’importanza dell’Italia. Non abbiamo nulla da invidiare all’estero e abbiamo competenze importanti che devono essere rivalorizzate. L’Unità ha la voglia anche di raccontare la vita di quelli che sono meno fortunati, parlare di quelle notizie che non fanno notizia ma che rappresentano il nostro tessuto sociale. Guardiamo al positivo ma non vogliamo tralasciare nulla.

Maurizio Boldrini. Quella de l’Unità è un’avventura, un avventura vera. L’Unità è sempre stata una scuola di giornalismo italiano ed è bello ricordare e valorizzare il fatto di essere stata una delle colonne portanti della cultura in Italia. Non mi riferisco solo alla storia del Partito Comunista ma alla storia del nostro Paese. Ha raccontato e vuole raccontare l’Italia che cresce e si da una nuova cultura politica, un po’ come è successo con la ripresa economica nel dopo guerra. La scommessa è la multimedialità, un gruppo editoriale che investe nella carta, nei social, nella televisione e tutti i media che si intrecciano e interagiscono con il brand Unità.

Vladimiro Ilic Frulletti. Riportare in vita l’Unità posso definirlo come uno dei più bei regali della mia vita. Il giornale è un racconto differente dell’Italia. Abbiamo una massa di informazioni enormi ogni giorno in tempo reale con il rischio di perdersi il senso di quello che veramente avviene. Per questo ci siamo immaginati l’obiettivo di dare una bussola, la lente con cui guardare le notizie. L’Unità non è un giornale come tutti gli altri, nel bene e nel male: non è un solo un registratore della realtà ma vuole raccontare ciò che succede e perché succede, suscitando una reazione e una passione nel lettore. Vogliamo raccontare il senso delle cose.

Alessia Rotta. Chi doveva assumersi la responsabilità di riaprire l’Unità se non il PD? Non parliamo solo di ridare vita ad un giornale ma parliamo di ridare lavoro e farlo con orgoglio. Tanto più in un periodo dove il mondo dell’editoria vive ancora in una profonda crisi. E fare tutto sfidando la legge non scritta “good news is not news” ovvero di guardare il Paese con un occhio diverso abbracciando una vera rivoluzione culturale. Un cambiamento di visione, una sfida per combattere il refrain “negli ultimi 20 anni non si è cambiato nulla”.
Il nostro obiettivo è quello di creare una vera community – chenon si leghi solo al mondo virtuale – per ridare senso e parole che hanno perso valore nel nostro Paese.

Ultimi articoli

Correlati

Primarie PD: i risultati definitivi

La Commissione nazionale per il Congresso rende noti i dati definitivi sull'affluenza alle Primarie del 26 febbraio e...

PD, oggi alle 15 il passaggio di consegne Letta-Schlein

Si svolgerà oggi alle 15 nella sede del PD di Via Sant’Andrea delle Fratte 16 il passaggio di...

Buon lavoro Elly Schlein

“Il popolo democratico è vivo, c'è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara. Ce l'abbiamo fatta,...

Roggiani, affluenza attorno al milione di votanti

​​​​​"Mancano ancora i dati di alcune regioni e di alcune città, ma possiamo dire che l'affluenza si aggirerà...

Vota per un nuovo Partito Democratico

Domenica 26 febbraio si vota per la nuova segretaria o il nuovo segretario del PD. I seggi saranno aperti...
spot_img