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Renzi a Kyoto: mettiamo la cultura al centro del futuro

“L’Italia sta tornando alla crescita dopo tanti anni, sta facendo tante riforme, sulla scuola, sulla Pubblica Amministrazione, sul lavoro ma una grande riforma da fare è quella di mettere la cultura, l’università, i musei non al centro del nostro passato ma al centro del nostro futuro”. Lo ha detto il presidente del Consiglio da Kyoto. “Costruire il futuro e’ la cosa più bella che i politici possano fare”.

 

“Ci sono due Italia: una che ci prova e una che si lamenta solo. Certo c’è tanto da cambiare al Sud come al Nord, ci sono tanti problemi ma c’è tanto che funziona. E a me pagano per provarci”. Matteo Renzi torna, dal Giappone, a replicare alle polemiche sul sud, conversando con i cronisti sul treno ad Alta velocità che lo porta da Tokyo a Kyoto, dove ha parlato al Museo delle tradizioni popolari. “Il sud è l’accordo su Carinaro, Pompei, Reggio Calabria dove abbiamo convinto Hitachi a tenere aperto lo stabilimento, l’Ilva con il decreto per ripartire”.

 

Parla a tutto campo, il premier, affrontando il tema delle discussioni interne al Pd: “che ogni giorno ci siano polemiche, discussioni, divisioni interne, a mio giudizio lascia il tempo che trova. Noi abbiamo preso l’impegno di cambiare l’Italia, è un impegno del Pd, ce lo chiede la nostra gente”. Ok “alle effervescenze dialettiche ma i risultati ci sono, in un anno abbiamo ottenuto i seguenti risultati: jobs act; P.A; divorzio breve; responsabilità civile dei magistrati; scuola; custodia cautelare; anticorruzione e le riforme istituzionali”.

 

Riforme che “ci sono costate scioperi e polemiche continue, i dati del consenso non sono più alti come l’anno scorso ma noi abbiamo l’imperativo di cambiare l’Italia”. Il premier Matteo Renzi, difende così l’azione di governo aggiungendo che, al netto delle polemiche, “le riforme si fanno e con gli occhiali giusti vedrete dove saremo tra un anno”.

“Le polemiche quotidiane della minoranza, che è una parte della minoranza di un anno fa e che nonostante i numeri non ha impedito di approvare le riforme, lasciano il tempo che trovano. Il parlamento sta lavorando come mai dal ’48. Basta vedere dove stavamo un anno fa, con l’economia in discesa, e dove siamo ora”.

 

Sulle nomine Rai, il presidente del Consiglio assicura che “domani mattina il governo indicherà i nomi di dg e presidente. Saranno professionisti di livello, competenza e indipendenza come è giusto che sia”, aggiungendo che “è evidente che la nostra scommessa sulla tv pubblica è di grande respiro”. A proposito delle possibilità che sia Campo Dall’Orto il nuovo direttore generale Rai, Renzi risponde “è uno stimatissimo professionista, tra i più interessanti innovatori della tv italiana, un nome di altissimo valore che corrisponde ai criteri di qualità, autorevolezza e capacità ma vedremo”.

 

Il premier rivendica anche i risultati raggiunti da Expo, che “non doveva esserci ma si è fatto grazie a Cantone e Sala e ad un lavoro istituzionale eccezionale, grazie al prefetto e alla Procura di Milano che ringrazio per aver gestito la vicenda con sensibilità istituzionale”. Il premier elenca i primi ministri arrivati alla Fiera di Milano e parla di “grande successo”. “Poi c’e’ chi dice che mancano 12 mila biglietti ma non cambia”, conclude.

 

A Kyoto, ultima tappa della visita del presidente del Consiglio nel paese del Sol levante, per i cinquant’anni del gemellaggio tra la città giapponese e Firenze, Renzi torna a parlare delle relazioni fra Italia e Giappone, sottolineando la “sintonia con Abe su molti dossier”, e l’impegno comune “perché cresca l’interscambio tra i due paesi. Ma per noi – ribadisce il premier – è centrale anche il profilo culturale perché l’Italia è una superpotenza culturale e deve avere la forza di raccontarsi meglio”. Il premier ricorda che l’Italia é favorevole e sosterrà in Europa l’accordo di libero scambio tra Ue e Giappone “ma ci aspettiamo che anche dal Giappone vengano rimosse le barriere economiche sui prodotti italiani”.

 

Foto: Flickr Palazzo Chigi

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