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Rosato: “Cambiare legge elettorale? La decisione dopo il referendum”

Onorevole Rosato, davvero staper implodere il governo?

 

«No, il governo è solido, standoalle indiscrezioni sarebbedovuto cadere una volta almese. Siamo qui ed è uno deigoverni più longevi nella storiadella repubblica».

 

Però non sono favole questevoci su Ncd in fibrillazione…

 

«Sono problemi interni a Ncdche esistono certo, ma sonoconvinto che troveranno unacomposizione al loro internocome normale che sia. Con loroc`è un accordo di legislaturache parla di riforme delleistituzioni ed economico sociali.Abbiamo un bel pezzo distrada da percorrere e moltolavoro da fare. Non vedo nessun buon motivo per interrompereadesso».

 

Lei è uscito allo scoperto perblindare Alfano dagli attacchi.È bastato a calmare gli animidegli alleati?

 

«La posizione del Pd non servea quello ma ad esprimere fiducianell’operato del ministro, in quanto le cose che abbiamoletto lo rendono estraneo a fattiper cui non è stato neppurechiamato in causa».

 

I 5Stelle chiedono dimissioni peruna questione di opportunitàcome per Lupi. Sbagliano?

 

«Sono il partito della doppiamorale. L`opportunità delle dimissioniesiste solo per gli altripartiti. Inutile citare l`elenco diloro sindaci con avvisi di garanzia.Devono cominciare a fareun esame di coscienza».

 

In realtà gli alfaniani fremonoperché vogliono cambiare l`Italicumper poter avere un futuropolitico. Possibile?

 

«Agli italiani interessa che cioccupiamo di lavoro, contrastoalla povertà, semplificazione. Dopodiché non abbiamo negato, se si paleserà una maggioranza adeguata, il dialogo anchesulla legge elettorale. Ma èun tema da affrontare con serenitàdopo il referendum».

 

Pure Franceschini vuole cambiarlaper tornare alle coalizioni. Gioco delle parti o idea sua che ilpremier non condivide?

 

«Ogni decisione sarà presa nelmomento giusto».

 

Lei scommetterebbe una cenacon i colleghi che se Renzi perderàil referendum non sarà Franceschinia sostituirlo?

 

«Scommetto una cena che vinciamoil referendum e che Renzicontinuerà a fare il premier».

 

C’è un rischio di crisi di governoprima del referendum?

 

«Con quello che succede in Europae nel mondo, sembra impossibileche ci sia un pezzo diclasse dirigente della maggioranzache voglia mandare incrisi il governo. Io non ci credo. Il senso di responsabilità neiconfronti degli italiani è di certopiù alto del dibattito interno ainostri partiti».

 

Ne è davvero sicuro?

 

«Davvero».

 

A Renzi potrebbe forse convenireandare alle urne e rinviare il referendum. O no?

 

«Tutte le scelte che ha fatto Renzisono state fatte nell’interessedel paese e non in quella dellanostra parte politica. Fin quandoci sarà una maggioranza pergovernare, non c`è nessun motivoper non continuare a farlo».

 

Anche se un pezzo del suo partitonon voterà la fiducia?

 

«Io a questa minaccia non cicredo. Abbiamo la capacità ditrovare una sintesi sulle coseimportanti e lo faremo. Adesempio sul referendum la posizionedel Pd è quella che hannoassunto i gruppi parlamentari, un sì alle riforme. Ciò non vuoldire che tra i militanti non ci siachi si esprimerà in modo diverso, ma non sono due posizionicon la stessa dignità».

 

Ma cosa penserebbe l`Europache ci deve concedere la flessibilità, se l’Italia perdesse la guidain estate e dopo la Brexit?

 

«Sarebbe un disastro, ma nonaccadrà, perché il governo tienee mangeremo il panettone».

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