Aldo Moro: a 100 anni dalla nascita ricordiamo l’esempio dell’uomo, la lezione del maestro, la testimonianza del martire
— Lorenzo Guerini (@guerini_lorenzo) September 23, 2016
100 anni fa nacque Aldo #Moro statista che pagò con la vita la tenacia del dialogo, la fedeltà ai valori, l’amore per la politica e l’Italia pic.twitter.com/N0foctW0jN
— Debora Serracchiani (@serracchiani) September 23, 2016
‘Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi‘, “Lui ne ha avuto di coraggio avendo detto sempre la verità, così Stefania Covello della segreteria PD ha ricordato Moro.
“100 anni fa nasceva Aldo Moro. Uno statista, un servitore del suo Paese, un lungimirante il cui pensiero ancora oggi è più attuale che mai.
Ha pagato con la vita per il suo essere straordinariamente unico. E se è vero che la storia non si fa con i se e con i ma è altrettanto vero che le porte girevoli della storia dell’Italia e non solo avrebbero preso un indirizzo diverso se avesse avuto la possibilità di proseguire nel suo disegno riformatore. Ogni parola nel ricordare la sua figura appare inadeguata ad esprimerne il valore”.
*****
“Il suo drammatico e crudele assassinio ha sottratto alla Repubblica una figura di rilievo centrale. Ripensare compiutamente Aldo Moro, e la sua intera vita, nella sua dimensione umana, in quella culturale, in quella politica e in quella spirituale, costituisce oggi un atto di libertà, una vittoria contro i terroristi e la loro violenza, un risarcimento all’intero Paese”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, celebrando al Quirinale i 100 anni dalla nascita di Aldo Moro.
Mattarella ha quindi ricordato l’esperienza di Moro alla Costituente, dove la “necessità di procedere alla costruzione di una ‘casa comune’ per la nuova democrazia italiana, la Costituzione, richiedeva la ricerca delle convergenze necessarie. Anche in quella sede manifestava l’attitudine a perseguire con tenacia i propri obiettivi, attraverso una mediazione intesa come raccordo più alto; e inclusivo delle ragioni dell’interlocutore.
Questo perché lo statista Dc “aveva un senso nobile della dignità della politica che lo portava naturalmente al rifiuto di ogni manicheismo, a vantaggio del dialogo, della comprensione delle ragioni altrui”.