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Renzi: meschino strumentalizzare le vittime della mafia per polemica

 

 

 

“Se siete qui è perché amate la politica come la amavano noi e quelli prima di noi, anche se ora dicono che non era la stessa cosa”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel suo intervento a conclusione del Congresso dei Giovani Democratici.

“Nella politica c’è un limite oltre il quale non si può andare”, afferma il Premier in risposta al vicepresidente M5S della Camera, Luigi Di Maio sui fondi per le vittime della mafia.

“C’è chi utilizza il riferimento a mafia capitale per farci campagne elettorali. Dove c’è mafia, una politica seria non rinfaccia l’un l’altro le responsabilità ma si lotta tutti insieme. Pensare che di fronte a martiri della camorra come don Diana ci si possa tirare addosso tra partiti come ha fatto ieri il vicepresidente della Camera è una cosa meschina”.

“Questo governo- ha sottolineato-ha aumentato i fondi per le vittime, per le loro famiglie e per chi lotta contro la mafia”.

 

Ai Giovani Dem il segretario raccomanda:”C’è bisogno di avere coraggio e non inseguire le beghe interne, poi quelle ci sono, è normale che una comunità abbia delle discussioni. Chi dice ‘quelli litigano’ sono quelli che scelgono un candidato, lo votano e poi aspettano che il sacro blog dica si o no, quelli che si lamentano sono abituati a prendere ordini da una villa brianzola o da un sacro blog milanese”.

“Io sono orgoglioso di un partito che discute, perché si chiama democratico non perché avevamo finito gli aggettivi – rivendica – poi mi resta l’ambizione di voler discutere di cose serie e non piccole beghe interne, ma su questo facciamo i conti domani”, dice il premier riferendosi alla direzione in programma.

 

Sul ruolo dell’esecutivo sostiene che “Compito di chi governa è combattere la povertà non la ricchezza. Lo diceva un grande socialista, Olof Palme. C’è chi crede che l’obiettivo della sinistra sia che anche i ricchi piangano, ma dovrebbe essere che anche i poveri sorridano”, e ricorda: “Un partito di sinistra deve occuparsi di lavoro. L’articolo 18 è stato per anni un simbolo, da quando è entrato in vigore il Jobs act c’è stata una campagna di denigrazione costante”.

“Dal primo anno oltre 900 mila contratti a tempo indeterminato firmati, più di 400 mila cittadini che hanno visto il proprio posto di lavoro reso stabile e 200 mila persone in più che prima non avevano un lavoro. Io la considero una cosa di sinistra”.

 

“Mi dicono, ma governi con i voti del centrodestra? Già, perchè noi abbiamo perso le elezioni l’altra volta. Quando le vinceremo governeremo senza il centrodestra. Conosco un metodo infallibile per governare senza Alfano e Verdini, vincere le elezioni”. “C’è una tesi: ‘Ma tu governi senza essere stato eletto’. Questa è la tesi che tiene insieme la grande alleanza nazionale, il grande fronte contro il ‘pericoloso sovversivo di Rignano’, che tiene insieme tutte le opposizioni che si uniscono per difendere la Costituzione. Quella stessa Costituzione che dice che il presidente del Consiglio lo indica il Presidente della Repubblica sulla base di un voto. Non c’è mai stato un presidente del Consiglio eletto direttamente. Chi difende la Costituzione – aggiunge – dovrebbe almeno leggerla”

Sulla questione economica: “A fronte della deflazione, vale a dire la crisi che sta vivendo l’Europa, servono tre strumenti: uno è la politica monetaria, bravo Draghi la sta facendo; il secondo è una politica di investimenti e il terzo è il taglio delle tasse”, e invita i Giovani Dem a “dare una mano ogni giorno per combattere contro corruzione, illegalità, evasione”.

“L’Italia di oggi – sottolinea il premier – non ne può più del sistema di pressione fiscale. Oggi gli italiani considerano priorità la lotta all’evasione, sacrosanta, e l’abbattimento della pressione fiscale. Giovani democratici – chiosa – se volete avere un rapporto con la realtà evitate di dire di alzare le tasse o gli italiani ci vengono a rincorrere”.

 

Sulla consultazione referendaria:”Per il referendum spero ci sia la massima informazione”, afferma. Poi chiede alla platea: “Sapete qual è il quesito? Non è volete vivere in un mondo energeticamente meraviglioso con pale eoliche e pannelli solari o in un mondo col petrolio che vi esce dalle orecchie?. Il quesito è volete fermare le attività quando scadono le concessioni anche se lì c’è ancora gas e petrolio? Noi pensiamo che finché ce n’è si debba continuare. Si vota il 17 aprile perché lo prevede la legge. Perché la legge richiede che ci sia un quorum e siccome bisogna anche garantire la possibilità che il quorum non ci sia si fa in un giorno diverso dalle elezioni amministrative”.

Per Renzi, “questo referendum non è no triv, è no spreco. Vogliamo buttare via 300 milioni di euro? Quando andrete a votare pensate che sono a rischio 10.000 posti di lavoro”.

 

E sulle elezioni a Roma: “Roberto Giachetti deve andare a vincere e son contento che Morassut e tutti gli altri gli diano una mano. Perché la regola delle primarie è che chi perde dà una mano e non scappa. E io lo so perché le primarie le ho perse”, conclude.

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