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Boccia: “La svolta verde non può prescindere dalla decarbonizzazione integrale dell’ex Ilva”

La svolta green non può prescindere dall’Ilva verde, da una decarbonizzazione integrale. Fino a qualche anno fa, quando con Michele Emiliano parlavamo di decarbonizzazione, venivamo insultati. Oggi questo tema è parte integrante della visione europea. Da questo punto di vista l’impegno assoluto ribadito a Bari dal ministro Gualtieri va nella direzione indicata dal Partito democratico. Su questo principio siamo finalmente tutti uniti: Pd, governo e Europa e non ci fermeremo fino a quando non avremo completato il processo di decarbonizzazione integrale dell’ex Ilva. L’impegno concreto del governo e del Partito democratico, sintetizzati anche dal documento presentato qualche giorno fa insieme ai ministri Gualtieri e Provenzano, e al sindaco Melucci su «Taranto capitale del Green New Deal», rappresentano la garanzia reale di un cambiamento di linea di tutti, coerente ad anni di battaglie sulla decarbonizzazione fatta da noi in Puglia spesso in solitudine”.

Il ministro per le Autonomie, Francesco Boccia lo spiega in un’intervista alla ‘Gazzetta del Mezzogiorno’.

Boccia, poi, affronta il tema dell’alta velocità sulla dorsale adriatica. “Se parliamo di Alta velocità non si può non partire dal Sud -spiega- e dalla dorsale adriatica. Anche perché l’alta velocità nel resto del Paese, al Nord in particolare, è stata finanziata in passato con le tasse pagate da tutti gli italiani, anche da chi vive nel Mezzogiorno”.

Sui fondi del Mes Boccia infine sottolinea che “non c’è stata una decisione. C’era una posizione, secondo me pregiudiziale, del no al Mes da parte dei 5Stelle. Il Pd è favorevole, mentre sono per il no ideologico Salvini e Meloni. Il loro No è il no contro l’Europa, fosse per loro avremmo dovuto litigare e uscire e l’Italia avrebbe fatto crack. Dopo le elezioni regionali e sicuramente durante la presentazione della manovra di bilancio 2021-2023 toccherà al M5S invece decidere se su questo tema sono con Salvini e Meloni o sono con noi, il Pd, con la sanità pubblica, con i presidenti di Regione. Ad oggi non ho mai sentito un presidente di centrodestra dire di no al Mes. Quelle risorse sono di fatto a costo zero e ne hanno bisogno la sanità pubblica italiana e tutti i territori. Apriremo la discussione e vedremo. Ovviamente in Puglia Fitto non ne parla perché Salvini e Meloni non vogliono”.

Il 21 e 22 settembre si vota per le regionali. In Puglia sarà un ballottaggio Emiliano-Fitto?

“La scelta degli elettori non è solo tra due modelli di governo o tra due modi di pensare, ma tra passato e futuro, tra conservazione di un mondo di privilegi che non esiste più e volontà di dare ai nostri figli e a tutte le generazioni non più solo una speranza ma una certezza. La prova del buon governo del PD è nelle facce, nei nomi e nelle storie delle migliaia di giovani che ormai da qualche anno tornano in Puglia dopo essere andati fuori. Sono coloro che hanno percepito e recepito il cambiamento. Adesso tocca a noi non tradire le loro aspettative pulite e forti. Non fermiamo il cambiamento. Chi. verrà dopo di noi non ce lo perdonerà mai. Chi non vota Emiliano vuole consegnare la Puglia alla destra più vecchia e antiquata dEuropa. Chi in questo momento è ancora indeciso sappia che è ancora in tempo a far vincere la Puglia e il Sud e non quella Lega di Salvini che vuole ancora mettere i meridionali nello sgabuzzino del paese”.

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