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Art Bonus

Quale paese può vantare oltre 50 siti protetti dall’Unesco? E quale può unire la bellezza delle città con quella dei paesaggi naturali e con il patrimonio storico- artistico? La risposta è scontata: l’Italia. E la vera ricchezza del Belpaese è propria questa: piccole chiese e cattedrali, musei e biblioteche storiche, e poi monumenti, parchi archeologici, borghi antichi…

Una miniera d’oro da tutelare, certo, ma anche da valorizzare e da vivere sempre meglio, poiché questa ricchezza è anche una risorsa che ci consente di creare benessere e occupazione. Anzi, potrebbe contribuire ancora di più a sviluppare la nostra economia, in particolare quella dell’accoglienza turistica.

Il provvedimento dell’Art Bonus è uno straordinario strumento, frutto dei governi Pd, per agevolare sotto forma di credito d’imposta chi effettua erogazioni in denaro per interventi di manutenzione e restauro, o di realizzazione di nuove strutture legate alla cultura.

Inoltre, sono stati previsti benefici fiscali anche per la produzione cinematografica e audiovisiva, così da attrarre investimenti esteri.

Vediamo con attenzione cos’è e cosa prevede l’Art Bonus.

Art bonus, che cos’è

L’Art Bonus è un credito d’imposta per le erogazioni in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo: un sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale. (Art.1 del D.L. 31.5.2014, n. 83, “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo“, convertito con modificazioni in Legge n. 106 del 29/07/2014)

La legge di stabilità 2016 del 28 dicembre 2015, n. 208 ha stabilizzato e reso permanente l’ “Art bonus”, agevolazione fiscale al 65% per le erogazioni liberali a sostegno della cultura.

 

Art Bonus: gli interventi possibili

A partire dal 2014, il credito di imposta Art bonus è riferito a:

  • manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
  • sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (es. musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, come definiti dall’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al Decreto Legislativo 22/01/2004 n. 42 ,) delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione;
  • realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo;

 

Dopo la conversione del D.L. 83/2014, il credito è stato esteso anche alle erogazioni liberali in denaro effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, laddove destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi.

 

Art bonus

 

 

Art Bonus: a chi spetta

Quali soggetti possono beneficiare dell’Art Bonus?

Persone fisiche che NON svolgono attività d’impresa:
dipendenti, pensionati, titolari di reddito di lavoro autonomo, titolari di redditi di fabbricati, ecc
ENTI che NON svolgono attività d’impresa:
enti non commerciali, società semplici
Titolari di reddito d’impresa:
imprenditori individuali, società ed enti che svolgono attività commerciali, stabili organizzazioni

Misura del credito di imposta

65% Erogazioni liberali a partire dal 2014 e reso permanente con la legge di stabilità 2016 (da ripartire in 3 quote annuali di pari importo)

Limiti di spettanza del credito

Persone fisiche ed Enti che NON svolgono attività d’impresa 15% del reddito imponibile
Titolari di Reddito di impresa (incluse le stabili organizzazioni di imprese non residenti) 5 per mille dei ricavi annui

Come si usufruisce dell’Art Bonus

Persone fisiche ed Enti che NON svolgono attività d’impresa In dichiarazione dei redditi
(prima quota annuale nella misura di 1/3 dell’importo maturato nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui è stata effettuata l’erogazione liberale)
Titolari di Reddito di impresa In compensazione
(prima quota annuale nella misura di 1/3 a partire dal primo giorno del periodo di imposta successivo a quello di effettuazione delle erogazioni liberali)
Adempimenti dei soggetti che effettuano le erogazioni liberali Effettuare i pagamenti delle erogazioni liberali in denaro mediante banca, ufficio postale, carte di credito, di debito e prepagate, assegni bancari o circolari
Conservare la ricevuta dell’operazione finanziaria con l’indicazione della causale Art Bonus seguita dall’ente beneficiario e dall’oggetto delle erogazioni
Adempimenti dei soggetti beneficiari delle erogazioni liberali Comunicazione pubblica mensile dell’ammotare delle erogazioni liberali ricevute e del loro utilizzo su propri siti istituzionali e sul portale www.artbonus.gov.it

 

Art Bonus per l’occupazione giovanile

L’Art Bonus prevede che istituti e luoghi di cultura possano utilizzare con contratti a tempo determinato professionisti di età non superiore i 40 anni per la tutela, la valorizzazione e la vigilanza dei beni culturali.

 

Art Bonus per rilanciare gli investimenti

L’Art bonus cambia e rivoluziona in alcuni settori il rapporto tra i privati e i Beni culturali, in un percorso di consultazione con le associazioni e il mondo della cultura.

Il settore della cultura e del turismo è una straordinaria potenzialità per l’Italia per uscire dalla crisi e rilanciare lo sviluppo – ha detto ancora Franceschini – il Paese investe in questo modo sulla propria bellezza e la sua storia per attrarre turisti e investimenti in particolare dai paesi emergenti, dove continua a rimanere in cima alla lista dei posti dove i nuovi flussi turistici vorrebbero andare”.

 

Contribuisci a tutelare il patrimonio culturale ed a rendere l’Italia più bella

L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che le erogazioni liberali per l’Art bonus devono essere effettuate avvalendosi esclusivamente di uno dei seguenti sistemi di pagamento:

  • tramite banca (es. bonifico);
  • oppure tramite ufficio postale (es. versamento su conto corrente intestato al beneficiario);
  • oppure mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del DLgs. 241/97, cioè mediante carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.

Sono esclusi dall’Art bonus tutti i pagamenti che non offrono garanzie di tracciabilità (es. pagamento in contanti)

 

I primi risultati dell’Art bonus

A metà gennaio 2018, il Ministero dei Beni Culturali e il Turismo ha reso noti i dati fin qui conseguiti dall’Art Bonus. Eccoli sintetizzati in quattro schede:

Le erogazioni liberali

 

Art Bonus Erogazioni

I mecenati

 

Art Bonus Mecenati

Gli enti beneficiari

 

Art Bonus Enti Beneficiari

Gli interventi

Art Bonus Interventi

 

 

Art Bonus, il commento del ministro Franceschini

“Per introdurre la cultura del mecenatismo nel nostro Paese serve tempo, ma i risultati dell’Art bonus per noi sono assolutamente positivi. Anzi, più che positivi, straordinari” così il Ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini.

“Tutti mecenati avranno diritto al bonus fiscale del 65% ora diventato permanente. Un risultato che giudico strepitoso perchè ottenuto in assenza di specifica campagna promozionale. L’abbiamo appena avviata ora che finalmente esiste certezza fiscale per chi vorra’ contribuire alla tutela e al sostegno del nostro straordinario sistema culturale”.

L’Art bonus “non ha un tetto massimo – ha dichiarato il ministro Franceschini- sta funzionando bene, soprattutto nei comuni, grazie allo sforzo di imprese piccole e medio piccole. Tra le grandi imprese, a parte Unicredit, non c’è stato lo stesso interesse.

“Oltre all’aspetto fiscale, grande importanza ha l’aspetto pedagogico di integrazione tra pubblico e privato, qualcosa che non ha mai fatto parte nella tradizione italiana. Il crowdfunding non è ancora entrato nel nostro modo di vivere e incentivare la cultura.

“I soli musei dello stato italiani hanno fatto molti più visitatori dei 5 più grandi musei del mondo. Ora c’è un’inversione di tendenza anche perché è noto che, come italiani, quando andiamo in vacanza eravamo soliti visitare i musei famosi quando non eravamo mai entrati nel museo sotto casa”.

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