Il ritardo dell’Italia rispetto ai principali paesi europei è impressionante. Limita la possibilità di accesso all’istruzione universitaria a molti giovani, strozza la mobilità sociale, frena l’emersione dei talenti. I dati sono noti: la percentuale di borsisti si ferma al 7% con un finanziamento pubblico di 258 milioni di euro, contro il 25,6% della Francia (1,6 miliardi), il 30% della Germania (2 miliardi) e il 18% della Spagna (943 milioni). Inoltre, negli ultimi cinque anni il dato dell’Italia è diminuito dell’11,2%, mentre negli altri paesi si è avuto un netto incremento: in Francia del 25,9%, in Germania del 18,6%, in Spagna del 39%. Evidente il legame con il calo delle immatricolazioni, scese ad una percentuale del 29% dei diciannovenni.
Proposte
Programma nazionale per il diritto allo studio e il merito, che si affianca al sistema regionale, fondato sui seguenti punti:
a) Assegnazione di borse annuali in tempo utile per poter scegliere ateneo e corso di laurea (orientativamente entro il 31 marzo).
b) Trasformazione della Fondazione per il merito in “Fondazione per il merito e il diritto allo studio”, con il compito di gestire il programma e l’erogazione dei prestiti d’onore;
c) Risorse: oltre 500 milioni all’anno per i primi 3 anni, oltre a prestiti d’onore, provenienti per:
– Oltre 500 milioni da fondi premiali e altre attribuzioni non indirizzate direttamente a università del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) e da tasse studentesche
– 50 milioni dall’eventuale incremento dei fondi per l’università
– Un importo analogo a quello delle borse di studio (oltre 500 milioni) di prestiti d’onore (con meccanismi di garanzia pubblica)
– Eventuali ulteriori risorse derivanti da donazioni da parte di finanziatori privati (utilizzando lo stesso regime fiscale agevolato dei versamenti per Onlus)
d) I prestiti d’onore intervengono in una percentuale variabile da in base all’operare congiunto dei criteri di reddito e merito. Entro il livello ISEE per le borse a livello regionale si erogano solo borse a fondo perduto, senza obbligo di restituzione, e poi gradualmente, in base ai criteri ISEE e merito, intervengono i prestiti d’onore. Il sistema dei prestiti d’onore è indirizzato anche al supporto dei percorsi post-laurea.
In ogni caso
i prestiti non devono essere finalizzati al pagamento delle tasse universitarie, per le quali deve essere mantenuto il limite del 20% rispetto al FFO e devono poi essere restituiti nel corso della vita lavorativa in maniera proporzionale al reddito.
e) Si confermano ovviamente le disposizioni secondo le quali,
fatti salvi i criteri di merito, il mantenimento dell’assistenza è legata alla regolarità negli studi.
f)
Estensione del sistema di sostegno del Programma nazionale di diritto allo studio a
nche agli alloggi (collegi, case studente, affitti calmierati).
Equità, progressività, redistribuzione nei sistemi di tassazione: maggiore uniformità (definizione di criteri analoghi) dei sistemi di contribuzione studentesca attraverso le tasse, con incremento graduale della tassazione all’aumentare dell’ISEE, e – al fine di evitare che si produca un effetto redistributivo “inverso” – individuazione di una soglia (elevata) di ISEE oltre la quale la tassazione sia superiore del 50% rispetto al tetto massimo di tassazione individuale (quota da incrementarsi ulteriormente oltre il primo anno fuori corso). Tali risorse non vengono computate ai fini della soglia complessiva del 20% di tasse studentesche – regola da mantenere ferma, con rigorosa verifica del suo rispetto – e devono essere destinate esclusivamente al welfare studentesco.
Erasmus e, nel Mezzogiorno, Master and Back: sostegno ai periodi universitari di studio all’estero (Erasmus), e, a partire dalle regioni del Mezzogiorno, meccanismi sul genere “Master and back” per la formazione post-universitaria con l’utilizzo dei Fondi strutturali UE.