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Per la comunicazione del Partito Democratico si chiude l’epoca dei compartimenti stagni, delle proposizioni dall’alto e inizia quella della sinergia, dell’ascolto, della rete in cui il PD riparte dalla base, dal territorio (troppo spesso trascurato), per tornare a produrre politica in sintonia con i cittadini. ╘ la PD Community, già immaginata da Francesco Nicodemo (ora responsabile Comunicazione PD) e sperimentata in Rete dal suo gruppo (a cui ho partecipato) durante la campagna per le primarie a segretario di Matteo Renzi. Si tratta di un nuovo processo di partecipazione politica in linea con lo spostamento di ruolo del partito nella società, che vede il passaggio dalla propaganda e dalla semplice persuasione, all’ascolto e alla proposta, per arrivare a influenzare gli stessi leader. I partiti non devono essere smantellati in favore di una caotica democrazia diretta, al contrario sono ancora indispensabili ma devono abituarsi a non essere più l’unico terminale del processo politico, bensì un tessuto connettivo in grado di filtrare le istanze dei cittadini e trasformarle in proposta costruttiva. Proprio Nicodemo ha segnato questo passaggio organizzando un primo incontro con i responsabili della comunicazione PD sul territorio (da Circoli, Province, Regioni) nella sede nazionale, in cui illustrare questo nuovo corso e mettersi in rete fin da subito. Hanno risposto in moltissimi per un evento collettivo che raramente si è visto nella sala convegni del “Nazareno”. La partecipazione e l’atmosfera hanno fatto toccare con mano le grandi potenzialità di un’intera comunità politica che ha voglia di riscatto per il Paese, di migliorare le cose, piena di idee e che ha bisogno di essere valorizzata e supportata anche con le forme più evolute di comunicazione. L’esposizione delle linee guida di questo progetto di comunicazione partecipata ha preceduto il piatto forte: l’ascolto dei partecipanti che hanno scelto di salire sul podio per raccontare la situazione sul proprio territorio e lasciare consigli. Si è creata una rete fisicamente presente che ha dato l’avvio a una nuova conversazione sulla comunicazione e la politica del PD. Come, per esempio, l’intervento di Dario Ballini, responsabile comunicazione e organizzazione del PD Elba, che ha dato un consiglio semplice ma efficace: “fare poche cose ma bene”. O come Lucia Corona Piu, in esecutivo provinciale Verona con delega a comunicazione web, che ha sottolineato l’importanza della formazione per gli strumenti digitali e ha suggerito al sistema informativo del PD di occuparsi periodicamente dei territori. Luca Gaffuri, responsabile organizzativo PD Lombardia, ha raccontato l’esperienza di BlogDem, mentre la responsabile comunicazione del PD Prato, Linda Pieragnoli, quella dell’uso della piattaforma Ideascale per creare partecipazione con i cittadini e dell’uso di brevi video dai circoli per illustrarne l’attività. Non sono mancate le osservazioni su come il digitale non esaurisca da solo tutte le esigenze di comunicazione (a partire da Michele di Salvo) e su come debba fungere da strumento per molteplici situazioni, soprattutto nei territori ancora poco coperti dalla connettività Internet e ancorati a una politica di tipo tradizionale. A questo proposito Tania Ruffa, responsabile comunicazione PD provincia di Vibo Valentia, ha ricordato i territori del sud in cui spesso i giovani mancano e su cui servirebbe una formazione a livello regionale. C’è voglia di fare, di innovare, di migliorarsi e sta nascendo una community che coinvolge una intera comunità reale. Non a caso il progetto prevederà non solo modalità di comunicazione rapide e organiche ma ulteriori incontri dal vivo di questo tipo, probabilmente una volta al mese. ╘ il momento di riportare il Partito Democratico al centro della vita politica italiana, tra il cittadino e gli amministratori, e nella direzione della sua vocazione originaria di partito riformista.

@ezekiel

Le slide del progetto presentato alla riunione dei comunicatori del Pd del 17 gennaio 2014