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Riforma costituzionale, Ceccanti: pochi senatori e molti deputati, come Berlino

Professor Stefano Ceccanti, nel nuovo Senato i seggi passano da 315 a 95, mentre i deputati restano 630. Palazzo Madama rischia di diventare irrilevante nelle votazioni in seduta comune?
“In realtà in alcuni Stati decentrati come la Germania lo scarto è ancora maggiore: lì ora i deputati sono 631 e i senatori 69. Questo perché solo una Camera rappresenta l’insieme dei cittadini e l’altra le istituzioni territoriali. La prima deve quindi essere molto più grande. Il Parlamento non vota più in seduta comune i componenti parlamentari della Corte, ma elegge ancora il Presidente della Repubblica, il quorum però sale ai tre quinti, quindi il peso dei senatori resta significativo “.

 

I 5 senatori nominati dal Quirinale restano in carica 7 anni, come il presidente. Non si crea così un minigruppo parlamentare del Colle?
“Non sono nominati tutti dallo stesso presidente, bensì man mano che vengono meno gli attuali senatori a vita”.

 

Entrano in Senato 74 consiglieri regionali e 21 sindaci. Ma se la nuova Camera deve rappresentare gli enti territoriali perché i governatori non ne sono membri di diritto?
“Tra le due opzioni possibili nel panorama comparato dei Senati delle autonomie con regioni forti, si è scelta la strada del Senato dei Consigli e non delle Giunte, per dare spazio alle minoranze. Dal momento però che i presidenti sono anche consiglieri niente esclude che ne possano far parte: la scelta sarà fatta al momento dell’attuazione”.

 

I senatori vengono indicati con elezione indiretta, pur tenendo conto del voto dei cittadini. Così non si va contro le pronunce della Consulta sulla necessità di consentire agli elettori di scegliere i politici?
“La sentenza della Corte si riferisce ai sistemi elettorali di Camere
politiche. Qui si tratta di Camere che rappresentano istituzioni territoriali e devono concorrere alle scelte nazionali. Perché ciò accada bisogna che i consiglieri-senatori siano sentiti come rappresentativi soprattutto da parte delle Regioni e dei Comuni che devono tutelare”.

 

Intervista di Lavinia Livara per Repubblica

 

 

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