spot_img
spot_img
HomeArchivioGori: "Minniti leader ideale....

Gori: “Minniti leader ideale. Un endorsement di Renzi? Adesso lo danneggerebbe”

Tra gli oltre 500 sindaci che hanno convinto Minniti a farsi avanti c’è anche lui, Giorgio Gori: «In questa fase è la candidatura più solida, la guida più autorevole a cui il Pd possa aspirare per rinnovare un’ispirazione riformista senza rinnegare le stagioni più recenti e riconoscendo, allo stesso tempo, gli errori fatti».
 

Lei non è solo il sindaco di Bergamo. È considerato anche un renziano della prima Leopolda: si riconosce ancora in questa appartenenza?

 
«In questi anni ho sostenuto Renzi con convinzione. Non per questo mi sono mai sentito parte di una corrente. Oggi Renzi non è in pista, ma continuo a riconoscermi nell’idea di una sinistra riformista, pragmatica, che non indulge in demagogie e non cede ai massimalismi: Minniti la rappresenta bene».
 

Lo stesso Minniti dice di non essere il candidato renziano.

 
«È la sua stessa storia a consentirgli di non essere incasellato. Ovviamente auspico che ottenga il sostegno della maggior parte di quanti hanno sostenuto Renzi, ma sarebbe totalmente sbagliato leggere la sua candidatura con l’ottica delle correnti. Andrà oltre, come già ha fatto raccogliendo la spinta di centinaia di sindaci».
 

Che cosa faranno i renziani?

 
«Per affinità di valori, ideali e impostazione, sono convinto che gran parte possa ritrovarsi nella candidatura di Minniti. Non tutti, inevitabilmente. C’è Richetti, che è già candidato, c’è Delrio, che sembra preferire altre soluzioni. Le carte si rimescolano e non è per forza un male, altrimenti restiamo bloccati al 2012 e ai bersaniani contro i renziani. Qualcuno, magari, ha in mente persino di fare altro oltre il Pd. Non io: credo in questo progetto politico e non mi sembra neppure il momento».
 

E Renzi, che non ha partecipato neppure all’ultima assemblea, che cosa farà?

 
«Mi sembra sempre la stessa storia. Se c’è, lo si accusa di essere lì a condizionare il dibatto; se non c’è lo si accusa di snobbarlo. Ha detto che non parteciperà direttamente a questo congresso, dopo averne vinti due, e ne rispetterà gli esiti».
 

Alla fine indicherà Minniti come “suo” candidato?

 
«Sarebbe legittimo se lo facesse e magari ci sarà anche il momento perché accada. Io stesso però, adesso, gli avrei suggerito un po’ di cautela. La biografia di Marco è una garanzia, ma bisogna stare attenti a non condizionare troppo la sua corsa. Già ci provano comunque, ad appiccicargli il bollino. Se lo avesse indicato subito come suo candidato non gli avrebbe fatto un favore».
 

Un bollino negativo che rischierebbe di farlo perdere?

 
«In realtà nel Pd quel bollino ha ancora parecchi estimatori. Ma questo congresso non può essere solo una conta interna. Oggi il Pd appare come una confederazione di correnti spesso in conflitto. Torniamo a rendere protagoniste le idee, guardando ai nostri elettori: a chi ancora ci segue, a chi abbiamo perso e chi dobbiamo andarci a conquistare».
 

Minniti non rischia di essere accostato a quel governo e a quel Pd bocciati il 4 marzo?

 
«Quel governo ha fatto cose molto positive e sarebbe un errore archiviare, come sta facendo anche qualche Dem, quella stagione come un fallimento. Proprio Minniti in 16 mesi come ministro dell’Interno ha recuperato gran parte degli sbagli che noi stessi avevamo fatto sul fronte dell’immigrazione. Questo non vuol dire che tutto sia stato fatto nel modo migliore o che il Pd non abbia commesso errori, anzi».
 

Il segretario potrà vincere anche senza il 51 per cento, come dice Valeria Fedeli?

 
«Io spero che ci si arrivi. Sarebbe importante».

Ultimi articoli

Correlati

Primarie PD: i risultati definitivi

La Commissione nazionale per il Congresso rende noti i dati definitivi sull'affluenza alle Primarie del 26 febbraio e...

PD, oggi alle 15 il passaggio di consegne Letta-Schlein

Si svolgerà oggi alle 15 nella sede del PD di Via Sant’Andrea delle Fratte 16 il passaggio di...

Buon lavoro Elly Schlein

“Il popolo democratico è vivo, c'è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara. Ce l'abbiamo fatta,...

Roggiani, affluenza attorno al milione di votanti

​​​​​"Mancano ancora i dati di alcune regioni e di alcune città, ma possiamo dire che l'affluenza si aggirerà...

Vota per un nuovo Partito Democratico

Domenica 26 febbraio si vota per la nuova segretaria o il nuovo segretario del PD. I seggi saranno aperti...
spot_img