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Martina: “Governo diviso, il Pd può sconfiggere la propaganda”

La tappa veneziana di Maurizio Martina fa incrociare la sua campagna elettorale per le primarie aperte del 3 marzo alla presentazione del libro di Gianni Cuperlo (oggi alle 11 al centro Candiani di Mestre), a cui parteciperà insieme a Massimo Cacciari. Qualche giorno fa, sempre da Mestre, il suo avversario Nicola Zingaretti, aveva spiegato di ritenere importante ma non prioritaria la questione dell’autonomia regionale.

 

Il “suo” Pd come affronterebbe l’arrivo dei ddl in parlamento?

 

«Dubito del lavoro che questo governo sta facendo sull’autonomia perché le contraddizioni tra Lega e 5stelle sono fortissime. Noi siamo per un federalismo cooperativo in risposta ai folli scenari di secessione. Di certo non ho mai creduto alla propaganda di Zaia sui residui fiscali che non esiste nella discussione della maggioranza. Uno dei temi chiave che voglio portare avanti è la trasformazione del Senato in una Camera delle autonomie. Vedremo cosa saprà fare il governo, se proporrà qualcosa. Perché non è chiaro se e quando arriveranno i testi».

 

Sulla Tav, invece, decide il referendum o il parlamento?

 

«Dobbiamo pretendere che il governo non prenda in giro il Nord Italia e i cittadini in questo modo. Non si possono tenere tutte le posizioni possibili. Frega nulla che Salvini vada sui cantieri o in piazza a Torino: il governo deve dire sì o no. Noi siamo per fare la Tav e saremo sempre a favore di tutte le infrastrutture necessarie per lo sviluppo del Paese. Perché non si tratta di andare a Lione, come dice Toninelli, ma in tutto il resto d’Europa. Questa ambiguità del governo può essere smascherata in parlamento: chiediamo quindi che si voti in fretta il sì alle infrastrutture e all’alta velocità. Nei nostri anni di governo abbiamo portato avanti queste scelte, perché non avevamo scritto, come hanno fatto Lega e Cinquestelle, un contratto pieno di contraddizioni».

 

Da maggio, per la “toccata e fuga” a Venezia si dovrà pagare la tassa di sbarco.

 

«Il contributo d’accesso a Venezia ha senso solo se usato per regolare il flusso turistico. Non deve essere una mera gabella solo per fare cassa ma può essere utile se usato per tutelare i residenti e per la salvaguardia della città. Se diventa uno strumento reale per il governo dei flussi e un incentivo al sistema di prenotazioni può essere certamente utile. Se nasce solo come tassa rischia di non esserlo».

 

Nei circoli veneziani lei e Giachetti avete ottenuto un risultato più alto rispetto alla media nazionale che vede Zingaretti in netto vantaggio. Siete entrambi ancora in gioco?

 

«Credo che la sfida fondamentale, il 3 marzo, sarà tra la nostra mozione e quella di Nicola Zingaretti. E per noi la vittoria è ancora assolutamente possibile. La vera sfida inizierà il 4 marzo. Chiedo a tutti gli elettori del Pd di andare a votare alle primarie, per costruire l’alternativa all’attuale governo. I miei avversari non sono Giachetti e Zingaretti ma Salvini e Di Maio».

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