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Primarie 2019Il confronto Tv tra i 3 candidati

Zingaretti punta a un milione di votanti alle primarie, pronostico per il quale Martina metterebbe la firma, mentre Giachetti non si esprime. A dimostrare che la partita delle primarie si giocherà tutta sull’affluenza sono gli stessi candidati alla segreteria dem durante il Confronto televisivo su Sky Tg24.

 

 

E Zingaretti, che ha chiesto al partito di investire in una campagna di comunicazione per portare le persone ai gazebo, si è spinto anche oltre, rinunciando alla domanda diretta a Maurizio Martina per chiedergli, invece, di fare un appello al voto: “Dobbiamo lottare per arrivare almeno al milione di elettori – avverte – Le primarie non interessano solo i tre candidati, ma sono una opportunita’ per chi pensa che non ce la fa più. Se vanno bene le primarie si apre una nuova battaglia politica”.

 

Nicola Zingaretti

 

Il riferimento è agli ultimi risultati in Abruzzo e Sardegna, dove i dem hanno dato prova di essere ancora della partita, fino a lasciar intravedere un possibile ritorno al bipolarismo centrodestra-centrosinistra. Risultato maturato in virtù della credibilità dei candidati, a detta di tutte e tre le mozioni, e per le coalizioni allargate ai partiti di sinistra, per Zingaretti. Uno schema con cui il governatore ha vinto la corsa alla Regione Lazio contro il Movimento 5 Stelle e Roberta Lombardi, e che si potrebbe mettere in campo anche alle europee, sempre che sia proprio Zingaretti il prossimo segretario.

 

Maurizio Martina

 

Nel frattempo è Maurizio Martina a fissare l’asticella delPdal 20 per cento: raggiunta quella soglia si potrà’ parlare di successo, altrimenti ci si troverebbe di fronte a un nuovo ‘flop’. Unconfrontoquasi ‘british’, senza effetti speciali e senza litigi in diretta, quello andato in scena su Sky Tg24 tra i tre candidati alla segreteria del Partito Democratico. Tanto pacifico che anche gli spazi a disposizione per le repliche sono stati utilizzati con parsimonia e solo dopo sollecitazione del moderatore.

 

Roberto Giachetti

 

Il momento in cui lo studio televisivo si è acceso è stato quando Roberto Giachetti è tornato a minacciare il suo addio alla casa madre in caso di alleanze con il Movimento 5 stelle o ritorno di esponenti fuoriusciti con la scissione che portò alla nascita di Mdp e Leu. “Ho letto con una certa preoccupazione alcune affermazioni di Giachetti sulla possibilità che dopo il congresso esca dalPd”, dice Martina. E Giachetti risponde, telegrafico: “Caro Maurizio, sto in una comunità’, non in una caserma. Se ilPdviene portato con i Cinque Stelle o si fanno rientrare quelli che sono usciti, quella non è più casa mia”.

 

Il confronto su SkyTg24

 

A cercare di sdrammatizzare il clima ci pensa Nicola Zingaretti: “La notizia è che Giachetti non se ne va: perché nessuno vuole allearsi con i Cinque Stelle e nessuno vuole un ritorno al passato”, chiosa il presidente della Regione Lazio. “Il governo sostanzialmente sostiene un dittatore. Non è solo un problema dell’Italia, c’è un problema del Parlamento Europeo. Mi rincresce che solo 8 deputati hanno votato insieme a M5s e Lega e tra i deputati che lo hanno fatto c’è Goffredo Bettini che sostiene Nicola Zingaretti”, è l’accusa di Giachetti. “Non si può mettere in discussione la scelta di un parlamentare europeo che era finalizzata a una maggiore adesione così come anche l’Alto Commissario Federica Mogherini ha spiegato”, la replica di Zingaretti che al suo competitor, poco dopo, riserva una frecciatina: “Che ci siano delle idee diverse in un Partito Democratico è auspicabile, altrimenti rimaniamo in quattro gatti”, spiega rivendicando la coalizione messa insieme per vincere la corsa alla Regione Lazio. Una vittoria che, per ilPdodierno, “è cosa rarissima”, ha chiosato.

 

Il confrontosi è aperto anche ai grandi temi nazionali, a partire dai giudizi sul governo per arrivare fino alla crisi in Venezuela. Per tutti e tre i candidati occorre sostenere l’iniziativa europea, abbandonando la linea adottata dal governo lega-M5s che ha portato “all’isolamento del nostro Paese”, spiegano quasi in coro Martina, Zingaretti e Giachetti. Stessa sintonia riguardo al ‘No’ all’idea di introdurre una tassa patrimoniale e sul giudizio sul governo: “La situazione è drammatica dal punto di vista finanziaria, questo governo ci sta portando in una tempesta pericolosissima per gli italiani. Hanno abbassato l’asticella della lotta all’evasione fiscale”, dice Martina. “La vergogna è che ci sono 140 miliardi in pancia dello Stato. Il danno della propaganda del governo è che si dimenticano di spenderli. Dobbiamo togliere ogni riserva sui cantieri e avviare le opere”, rincara Zingaretti.

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