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Boccia: «Folle ingiustificabili. Sarebbe meglio il lockdown generale»

“Le foto degli assembramenti mostrano scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia.

 

“Comprendo la voglia delle persone di uscire, ma basterebbe entrare in un ospedale per rendersi conto della condizione generale in cui il Paese si trova – prosegue -. In alcune strade ci sono assembramenti intollerabili, mentre dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale”.

 

“Conte è sempre stato rigoroso, ma ascolta le proposte di tutti. Una cosa è lo spostamento tra piccolissimi comuni e borghi confinanti – spiega il ministro -. Ma allargare i confini comunali a tutta la provincia, come chiede la destra, sarebbe un errore. I cittadini lo prenderebbero come un liberi tutti”.

Rispondendo a una domanda sul lockdown generale deciso dalla Germania, Boccia sottolinea: “E’ una scelta che personalmente condivido. Dobbiamo dirci fino in fondo se la pausa natalizia deve servirci a mettere in sicurezza il Paese o se deve essere guidata solo dalla volontà di favorire il business. In questo momento affari e salute non solo conciliabili. E ho il massimo rispetto per chi ha sulle spalle il peso delle attività economiche”.

 

E al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti per il quale non si può penalizzare l’economia a Natale, risponde: “Già, perché per noi invece il commercio non è importante… Trovo semplicistica questa rappresentazione della realtà, questa divisione tra aperturisti e rigoristi. Dobbiamo metterci in testa che quando c’è un’epidemia e non c’è un farmaco, bisogna evitare gli spostamenti. Non lo dico io, ma la scienza. Noi del Pd come ha ribadito Zingaretti vogliamo misure più restrittive, altro che apertura. Quanto all’economia, il governo ha stanziato in miliardi il più grande piano dal Dopoguerra”.

Quanto al Governo, per Boccia “la crisi si evita assumendosi in Parlamento la responsabilità delle cose che si dicono e si fanno”.

 

E se Renzi “manda a casa l’esecutivo deve spiegarlo agli elettori, deve dire perché minaccia la crisi in piena pandemia. Se dopo un anno e mezzo non si è cementata l’alleanza nella quale il Pd ha creduto dal primo giorno, significa che qualcuno ha fatto nascere questo governo per una convenienza di breve termine”.

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