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Carbone: “Ma agli ex amici del Pd che vogliono sfiduciare Luca serve un esame di coscienza”

«Essere garantisti non è un concetto astratto. C’è scritto nella Costituzione, articolo 27. Per questo mi fa ridere chi, come Speranza o Cuperlo, dice di Lotti: “Sono garantista, ma…”. Svendono un valore fondante della sinistra per colpire Renzi, ma non mi meravigliano: è gente abituata a cambiare spesso idea…».
 
Ernesto Carbone è renziano di combattimento. E non risparmia il contrattacco ai nemici interni ed esterni del renzismo. Un conto è il piano giudiziario, altro quello politico: non basta quanto emerso per suggerire un passo indietro di Lotti?
 
«Parliamo di politica o giustizia? Se parliamo di giustizia, ho già detto. Se parliamo di politica, allora chiedo agli ex amici come Speranza: davvero il problema è un avviso di garanzia a Lotti? In questa vicenda, almeno a leggere i giornali, non c’è nulla: né corruzione, né giro di denaro, nulla. Chi militava nel nostro partito fino a tre giorni fa, oggi strumentalizza un’inchiesta: mi sembra un atto umanamente molto basso».
 
A dire il vero un dato chiaro c’è: Lotti è indagato. E la critica politica è rivolta alle modalità di gestione del potere del cosiddetto Giglio magico. Nessuna autocritica?
 
«No, e sa perché? Chi arriva a ricoprire ruoli di governo porta con sé persone di cui si fida e che ritiene i più bravi. Con Bersani si parlava di “tortello magico”, con Prodi c’erano i bolognesi Parisi e Santagata, con Berlusconi lo stesso. Molti parlano di Giglio magico, io piuttosto domanderei: sono bravi oppure no? Secondo me Lotti è stato uno straordinario sottosegretario ed è un ottimo ministro».
 
Se salta, cade anche il governo?
 
«La sfiducia non passerà e il governo non cadrà. Quanto ai fuorusciti che minacciano di votare la sfiducia, dico soltanto: faranno i conti con la propria coscienza».
 
Da Tiziano Renzi a Lotti, l’inchiesta coinvolge persone fidate di Renzi: siamo di fronte alla crisi definitiva del renzismo? Ernesto Carbone Garantimmo In questa vicenda non c’è corruzione, solo la strumentalizzazione di chi militava nel nostro stesso partito 1,4)
 
«I due piani non vanno legati. I magistrati facciano il loro lavoro, nel modo più veloce. E tutto questo resti distinto dal piano politico».
 
11 piano politico è un congresso guidato da una dinamica autodistruttiva?
 
«Da quanto tempo non c’è un congresso del Movimento? E di Forza Italia o della Lega? Noi i congressi li facciamo. Magari litighiamo un po’ troppo, però non decidiamo nascondendoci dietro un click, né rimuoviamo un direttorio scegliendo in una stanza chiusa. Non siamo la Casaleggio associati, che ordina con una mail chi deve stare zitto».
 
Si vota nel 2018, così sostiene Gentiloni. Ha perso Renzi, visto che il suo piano originario era diverso?
 
«Matteo è fuori dal Parlamento e non aveva alcun piano. Per adesso c’è un governo che è in carica, i prossimi mesi ci diranno se si arriverà o meno al 2018».

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