“Sulla disinformazione che circola in questi giorni, anche nelle scuole e tra gli insegnanti, sull’insegnamento dell’educazione di genere, ha ragione Faraone: non solo non c’è alcuna teoria gender, ma soprattutto si sta strumentalizzando un emendamento i cui obiettivi sono trasparenti e assolutamente condivisibili da tutti,
perché si basano sulla prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”.
Lo ha affermato in una nota la Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, a proposito di quanto
dichiarato da Davide Faraone, Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,
per fare chiarezza sull’educazione alla parità nel ddl #labuonascuola, e aggiunge:

“Basta leggere l’emendamento già approvato alla Camera per rendersi conto che questo prevede che l’elaborazione dell’offerta formativa assicuri l’attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole l’educazione alla parità di genere, la prevenzione alla violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e sensibilizzare studenti, docenti e genitori sulle relative tematiche; non è possibile, leggendo queste parole, decifrare alcuna teoria gender obbligatoria, ma solo una chiara scelta politica da portare a termine per promuovere un’educazione al rispetto delle diversità, ai sentimenti, agli affetti, e se questo provvedimento è contro qualcosa, questo qualcosa non è certo la famiglia, ma sono gli stereotipi, i pregiudizi, le discriminazioni, il bullismo omofobico e la violenza sulle donne, come richiede la stessa Convenzione di Istanbul, votata da tutti in Parlamento”.

“E’ ormai da tutti riconosciuto che il problema della violenza di genere ha una radice culturale profondissima – conclude Valeria Fedeli – e non vedo quale altro luogo possa essere migliore della scuola per intraprendere, insieme a studenti, famiglie, insegnanti, un intervento educativo in grado di restituire, alla nostra rappresentazione dei generi, la profondità e la complessità che meritano”.