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8 marzo, Mattarella: donne artefici della Repubblica

8 marzo, Mattarella: donne artefici della Repubblica

 

“Possiamo dirlo con forza nel settantesimo della Costituzione: le donne sono state artefici della Repubblica. E sono oggi artefici del suo divenire. La nostra comunità nazionale, il nostro modello sociale, le nostre stesse istituzioni non sarebbero quello che sono senza il contributo creativo, fondativo, delle donne italiane”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è espresso in occasione della celebrazione al Quirinale della Giornata internazionale della donna.

 

“L’Italia di oggi – ha aggiunto- nella stessa pubblica amministrazione, nei ruoli dirigenti presenta un’immagine decisamente diversa da quella di pochi decenni or sono. Ma persistono lacune, svantaggiando le donne e svantaggiando il Paese.

 

Oggi le donne sono più consapevoli, più presenti e responsabili nella politica, nella cultura, nell’impresa, nella scuola, in tutti gli altri luoghi di lavoro. Non ancora quanto dovrebbero, e quanto sarebbe utile. Ma l’8 marzo ricorda alla coscienza, e alla cultura, del popolo italiano la centralità della questione femminile. Una questione a cui l’intera società è chiamata a dare una risposta all’altezza della libertà e della dignità che la nostra Costituzione ci ha fatto raggiungere”.

 

“Le molestie le violenze fisiche e morali sul luogo di lavoro o in casa -ha detto ancora- sono inaccettabili.

Ci sono leggi -ha detto- ma ogni energia va profusa per evitare che le donne vengano offese. Le differenze degli esseri umani vanno accettate e apprezzate”.

 

“Il Parlamento -ha detto ancora- deve mostrare senso di responsabilità e collocare al centro della sua azione l’interesse generale del Paese e dei suoi cittadini. Ha poi sottolineato il “grande merito storico” che “le donne parlamentari” hanno dato operando, impegnandosi e battendosi insieme.

 

Il presidente della Repubblica è partito, nel suo ragionamento, dagli scontri che ci furono in occasione del referendum sul divorzio. “Il Paese allora si divise, in maniera accesa. Ma in Parlamento, dopo soltanto pochi mesi, vi fu la capacità di raggiungere un compromesso alto, su una materia fondamentale, con una normativa di grande valore e qualità”.

 

Mattarella ha sostenuto che “le donne, nella guida di questo processo politico di avanzamento, hanno saputo tenere bene in vista gli interessi generali, anche quando le dinamiche dei partiti inducevano alla contrapposizione e al conflitto. È un grande merito storico”.

 

Per il capo dello Stato questa è stata “una vocazione ricorrente della politica al femminile. Le donne parlamentari hanno spesso, all’occorrenza, saputo intendersi; e operare, impegnarsi, battersi insieme. Credo che questo rappresenti una lezione repubblicana”.

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