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25 novembreGiornata internazionale contro la violenza sulle donne

Si celebra oggi laGiornata internazionale contro la violenza sulle donne. Governo, Comuni, Province e Regioni, in modo unitario, hanno approvato proprio in questi giorni il nuovo Piano antiviolenza per il prossimo triennio.

 

Giornata contro la violenza sulle donne: il Piano triennale

Lo ha detto la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi annunciando “lo stanziamento in legge di Bilancio di 33 milioni l’anno per i prossimi anni, per sostenere concretamente il Piano“.

“Credo sia un risultato importante – ha aggiunto Boschi – frutto di un lavoro che, attraverso la cabina di regia contro la violenza sulle donne, abbiamo portato avanti negli ultimi mesi.

Un bel segnale per tante donne che oggi vivono una difficoltà, il dolore di una violenza, una situazione di disagio che cerchiamo di prevenire e affrontare sostenendole nel difficile percorso che inizia dopo la denuncia”.

 

Linee guida per la sanità

Il sottosegretario ha poi ricordato l’approvazione in Stato-Regioni della linee guida nazionali per le aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio sanitaria alle donne vittime di violenza.

“Le donne avranno lo stesso tipo di percorso a prescindere dalla città in cui vivono” ha spiegato la Boschi.
“Credo – ha aggiunto – che sia anche questo un passo avanti importante, basato su una scelta libera e volontaria da parte delle donne, ma con una presa in carico da parte dello Stato, che mira ad evitare alle donne di duplicare alcuni esami anche particolarmente invasivi, difficoltà che possono esserci con trattamenti non mirati, e a offrire un percorso di sostegno per superare la violenza subita”.

 

Giornata contro la violenza sulle donne: il numero unico nazionale 1522

E’ intanto partita anche “la campagna contro la violenza di genere e lo stalking promossa dal Dipartimento Pari Opportunità per incoraggiare le donne vittime di violenza a denunciare, tramite il numero nazionale 1522“.

“Non lasceremo nessuna sola. Sblocchiamo il coraggio”, ha scritto Maria Elena Boschi in un post Facebook .Una campagna TV e radio ma anche web e social con:

sitohttp://www.sbloccailcoraggio.it

la pagina Facebookhttps://www.facebook.com/sbloccailcoraggio1522/

Instagramhttp://instagram.com/sbloccailcoraggio1522

YouTubehttps://www.youtube.com/channel/UCOPXnsWeh5Rvyq4G5qwOaEg.

Campagna di comunicazione per promuovere il numero gratuito antiviolenza e antistalking 1522, a cura della Presidenza del Consiglio.

 

Azioni concrete contro la violenza di genere

Ecco invece i dati sulle azioni concrete messe in campo dal governo per il contrasto alla violenza di genere.

Con la ratifica della Convenzione europea di Istanbul e attraverso la legge 119/2013, l’Italia ha attivato una strategia efficace per il contrasto alla violenza.
Lo stanziamento di 40 milioni di euro nel biennio 2015/2017 per il Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere ha permesso di finanziare una banca dati nazionale sul fenomeno della violenza, e di supportare in forma stabile i centri antiviolenza e le case rifugio. Servizi pubblici e privati relativi alla violenza contro le donne.

Un lavoro significativo, che è stato svolto in sinergia:
– con le Regioni: per formare personale, aiutare le donne vittime di violenza a cercare alloggio e lavoro; aggiornare la banca dati nazionale sul fenomeno.
– con le Scuole: per promuovere progetti di educazione al rispetto delle differenze e alla parità;
– con i Servizi territoriali: per potenziare i centri antiviolenza e i servizi di assistenza alle donne maltrattate;
– con l’Arma dei Carabinieri le Forze dell’ordine: per monitorare insieme il fenomeno e riflettere sulle realtà dei territori;
– con diverse realtà nazionali: per finanziare programmi specifici di supporto alle donne e di trattamento agli uomini maltrattanti.

 

Numeri e fatti per le donne

Inoltre:
– Aumentano le strutture a sostegno delle vittime, grazie a un impegno economico di 30 milioni di euro: oggi si registrano ben 258 case rifugio e 296 centri antiviolenza.
– Sempre attivo (e finanziato con 615mila euro l’anno) il numero antiviolenza 1522, attivo 24 ore su 24 in inglese, spagnolo, albanese, romeno, russo, moldavo, ucraino, cinese, polacco, portoghese, greco e arabo, che registra un aumento delle segnalazioni (+35% nel primo semestre del 2017 rispetto all’analogo periodo del 2016).
– Per le strutture sanitarie è definito un percorso ospedaliero adeguato per affiancare le vittime delle violenze maschili, dall’accoglienza in triage ai servizi a loro dedicati.

Approvato infine il nuovo piano strategico del governo per il 2017-2020: un piano messo a punto dopo un’intensa concertazione che ha visto tanti soggetti coinvolti.

 

Presentazione del corso Educazione continua in medicina

Su iniziativa della senatrice Francesca Puglisi, presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul femminicidio, martedì 28 novembre 2017 alle ore 12, presso la Sala Caduti di Nassirya al Senato della Repubblica, verrà presentato il corso ECM (Educazione Continua in Medicina) sulla violenza contro le donne organizzato da Club Medici in collaborazione con il Policlinico di Tor Vergata e l’Associazione Linfa.
Ne parleranno in conferenza stampa Francesca Puglisi, Ester Dominici – PR e Cultura Club Medici , Tiziana Frittelli – Direttore Generale Policlinico Tor Vergata, Daniela Di Renzo – Unilinfa, Direzione corso ECM, Cecilia D’Elia – Presidente Cabina di regia contro la violenza sulle donne. Regione Lazio, Roberto Carlo Rossi – Presidente Ordine dei Medici di Milano , Alberto Oliveti – Presidente Enpam

 

 

Violenza sulle donne: il 70% delle disabili subisce molestie

“Il 70% delle donne con disabilità hanno subito una molestia o una violenza. Allora mi rivolgo a te, ragazza disabile che hai paura, ti vergogni di quello che hai subito. Io ti invito veramente a prendere il telefono e a chiamare aiuto”.

Questo è il messaggio principale del video-messaggio lanciato sui social dalla deputata Laura Coccia per la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne e per aderire alla campagna #SbloccaIlCoraggio lanciata dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

 

La battaglia contro la violenza comincia con una denuncia, ma non finisce lì. La vittima deve essere accompagnata in un percorso di tutela e indipendenza

 

Da Cristina Lodi, capogruppo PD Comune di Genova:

La violenza sulle donne si consuma quotidianamente e si presenta con tante facce: vigliacche, nascoste e spaventose.
Ognuno di noi, nel PD, “indossa” scarpe rosse e ribadisce il suo NO alla violenza. Ma non lo fa soltanto oggi.
Quando una donna trova la forza di fuggire e denunciare maltrattamenti, esistono le strutture necessarie a farlo. La battaglia contro la violenza non finisce lì però. Il percorso è lungo e impegnativo: fatto il primo passo e affrontata l’emergenza, sono necessari interventi per rispondere ai bisogni primari della vittima come una casa, un lavoro, un’indipendenza economica per conquistare una vera emancipazione.
Si tratta di obiettivi fondamentali, che l’Amministrazione può contribuire a raggiungere; per farlo deve applicare normative e strumenti già in vigore e che oggi vengono spesso ignorati.
Ad esempio, il nuovo Regolamento per l’assegnazione delle case di edilizia residenziale pubblica offre possibilità di assegnazione in urgenza, purtroppo però, ad oggi, nessuna casa viene messa a disposizione. L’impegno del Gruppo del Partito Democratico in Comune a Genova sarà deciso e indirizzato ad attivare ogni strumento a disposizione per fornire risposte concrete alle donne che trovano il coraggio di ribellarsi alla violenza e vogliono costruirsi una nuova vita. Le vittime di violenza non devono essere lasciate sole. Il PD sarà al loro fianco, ogni giorno.

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