spot_img
spot_img
HomeArchivioChiamparino: "Da Fca un...

Chiamparino: “Da Fca un segnale forte, ora tocca al governo”

L`annuncio dell`azienda, che porterà a Mirafiori la piattaforma per l`auto elettrica, sembra rispondere in maniera quasi piena alle sollecitazioni del presidente della Regione.

Era la risposta che auspicava?
«È una scelta importante che conferma le basi gettate a maggio dello scorso anno quando con l`allora ministro dello Sviluppo Calenda avevamo firmato un accordo sulla ricerca per propulsori ibridi ed elettrici da oltre 120 milioni: 95 investiti da Fca, 19 dal governo e 9 dalla Regione.
L`annuncio di Fca conferma questa direzione di marcia: i numeri di prodotto all`inizio non saranno massicci, però a Mirafiori non si produrràsoltanto un modello ma verrà creata una piattaforma che nel medio-lungo periodo potrà supportare altri investimenti».

Che valore, anche simbolico, ha la scelta di puntare su Mirafiori per l`auto elettrica?
«Innanzitutto conforta chi ha sempre creduto che bisognasse fare di tutto per tene-
re vivo lo stabilimento. Il fatto che si scommetta su Mirafiori significa che la fabbrica in cui è nata la produzione di massa diventerà il punto di partenza della sfida sui nuovi sistemi di propulsione. Si apre un secolo nuovo anche per Mirafiori».

E per l`Italia?
«Questo piano mi sembra sia ben radicato nel Paese. Innanzitutto, oltre la metà degli investimenti previsti sull`area Europa avverranno in Italia, dove verranno trasferiti alcuni modelli oggi prodotti in Messico e Polonia. E un buon segno perché di recente èavvenuto il contrario: modelli realizzati qui sono stati spostati altrove. In secondo luogo, in una prospettiva di medio e lungo termine c`è un investimento significativo sull`innovazione che punta a recuperare
un ritardo accumulato anche per ragioni comprensibili, dato che negli anni della
grande crisi per Fca la priorità era sopravvivere».

Non era scontato che finisse così.
«No, affatto. Quest`estate con la sindaca Appendino eravamo preoccupati, tanto che si era chiesto al governo di convocare l`azienda».

E il governo?
«Non mi risulta che ci siano stati incontri. Diciamo che ora, a maggior ragione, servirebbe un confronto per arrivare a definire politiche nazionali di investimento sull`automotive».

C`è in in attesache vengano allestite leche cosa succederà agli operai? anche da affrontare il problema dei lavoratori. La della 500 elettrica partirà nel 20
«Immagino che all`attuazione del piano servano ammortizzatori e percorsi di formazione finalizzati, ma è un altro tema sul tavolo del governo, per cui torno a ribadire che servirebbe un incontro. Oltretutto le premesse sono cambiate: è sempre meglio negoziare in un quadro positivo, con un piano che consente
di affrontare temi potenzialmente critici a partire da prospettive positive».

Nel frattempo un incontro pubblico ci sarà il 13 dicembre i consigli comunale e regionale si riuniranno con i vertici di Fca.
«Credo possa essere una sede utile in cui i vertici aziendali, se possibile, possano chiarire alcuni aspetti».

Ad esempio?
«Se non ricordo male i precedenti piani industriali prevedevano, a Torino, oltre
alle attuali produzioni Maserati un piccolo Suv che mi sembra ora sia destinato a Cassino. Bisogna capire sealla 500 elettrica verrà affiancato un secondo modello
della linea premium o quali sono le alternative.
Credo che per saturare le potenzialità produttive di Mirafiori serva una produzione
di 150-200 mila veicoli l`anno che la 500 almeno inizialmente non potrà garantire. Mi sembra un tema da approfondire».

L`innovazione proposta da Fca richiede un cambio di passo all`indotto. Le imprese del settore sono pronte?
«Se per Mirafiori si delinea un futuro nuovo questo vuole dire aprire scenari di trasformazione, investimenti e innovazione anche per l`indotto.
E un mondo che si muove e nel quale come istituzioni anche noi dovremo
mettere in campo politiche di accompagnamento».

Può essere un`occasione per ricucire un territorio lacerato dalla battaglia sulla Tav?
Ultimamente tra Regione, imprese, artigiani e mondo produttivo da un lato e Città dall`altro, i rapporti sono al minimo.

«Sull`innovazione la Città sta puntando molto e su questo terreno si è sempre lavorato in piena sintonia. È chiaro che il sistema territoriale e la sua comunione d`intenti è fondamentale per cogliere al meglio questa sfida. Detto questo, lo sforzo comune non cancella quel che ci divide né fa passare in secondo
piano la Tav. Anzi. Per garantire il futuro del territorio i tasti da suonare sulla tastiera sono tanti».

Ultimi articoli

Correlati

Primarie PD: i risultati definitivi

La Commissione nazionale per il Congresso rende noti i dati definitivi sull'affluenza alle Primarie del 26 febbraio e...

PD, oggi alle 15 il passaggio di consegne Letta-Schlein

Si svolgerà oggi alle 15 nella sede del PD di Via Sant’Andrea delle Fratte 16 il passaggio di...

Buon lavoro Elly Schlein

“Il popolo democratico è vivo, c'è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara. Ce l'abbiamo fatta,...

Roggiani, affluenza attorno al milione di votanti

​​​​​"Mancano ancora i dati di alcune regioni e di alcune città, ma possiamo dire che l'affluenza si aggirerà...

Vota per un nuovo Partito Democratico

Domenica 26 febbraio si vota per la nuova segretaria o il nuovo segretario del PD. I seggi saranno aperti...
spot_img