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I dati Inps sui nuovi assunti confermano un inizio di ripresa

“I dati sui nuovi assunti pubblicati oggi dall’Inps confermano che è in corso un inizio di ripresa che giudichiamo molto importante ma la strada è ancora molto lunga e la partnership del G20 potrà essere un buon terreno di dialogo e un buon momento di confronto”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi durante la conferenza stampa congiunta con Vladimir Putin successiva al bilaterale tra i due leader oggi all’Expo di Milano.

Per Filippo Taddei responsabile Economia e Lavoro del PD “i primi 4 mesi del 2015 non segnano solamente il numero più alto di nuove assunzioni a tempo indeterminato degli ultimi 3 anni (558 mila), al netto delle cessazioni. Ci dicono che queste nuove assunzioni non sono solo il risultato degli incentivi fiscali, infatti solo poco più di 130.000 hanno beneficiato della decontribuzione per i neoassunti che proviene dalla legge di stabilità. La decontribuzione dei neoassunti è stata una scelta lungimirante ma la riforma del lavoro è più di un semplice taglio delle tasse, come dimostrano i dati sull’occupazione. A chi diceva che la decontribuzione avrebbe solo drogato il mercato generando qualche stabilizzazione di contratti precari – come se non fosse importante – i dati di oggi rispondono che nei primi 4 mesi del 2015 i nuovi assunti a tempo indeterminato che non provengono da rapporti di lavoro a termine sono 650 mila a fronte dei 495mila dello stesso periodo nel 2014. Non abbiamo ancora sconfitto il lavoro precario e la disoccupazione ma questi dati ci dicono che le prime battaglie sono state vinte. È una grande trasformazione quella del mercato del lavoro che abbiamo inaugurato. Adesso dobbiamo concluderla con la presentazione degli ultimi decreti della delega”.

Per Ernesto Carbone “I dati diffusi oggi dall’Inps sull’occupazione sono un ottimo segnale, l’ennesimo di un andamento positivo che si sta confermando mese dopo mese. Aumentano sia le assunzioni a tempo indeterminato e prosegue la stabilizzazione dei contratti precari. In totale l’aumento complessivo delle nuove assunzioni è di 155.547 nuovi contratti. E’ il segnale che le riforme del governo stanno producendo i loro effetti in maniera continua. E’ evidente che la strada delle riforme è l’unica garanzia che ha il paese per ripartire pienamente. Chiaramente vogliamo di più ma di certo i numeri si prendono ancora una volta la briga di smentire i profeti di sventura e quanti, pur contro la loro stessa natura scommettono sul fallimento del Paese”.

Per Edoardo Fanucci, componente PD Commissione Finanze, “Aumenta l’occupazione. Aumentano i contratti a tempo indeterminato e diminuisce la precarietà, questo è il quadro che si ricava dai dati diffusi oggi dall’Inps. Un risultato importante, soprattutto perché stiamo assistendo ad una serie positiva di dati occupazionali che premiano le scelte fatte dal governo a dispetto di chi non le conosce e di quanti, pur conoscendole, scommettono contro il Paese.
Occorre proseguire sulla strada intrapresa perché bisogna rafforzare questi risultati che si possono riflettere positivamente anche sulla crescita dei consumi interni. Avanti così, il lavoro e la crescita sempre in vetta alle nostre priorità”.

*****

Nel primo quadrimestre 2015 aumentano, rispetto al corrispondente periodo del 2014, le assunzioni a tempo indeterminato (+155.547), aumentano anche i contratti a termine (+44.817) mentre diminuiscono le assunzioni in apprendistato (-11.685). Nel periodo preso in considerazione l’aumento complessivo delle nuove assunzioni è di 188.679 unità. Nello stesso periodo diminuiscono di 79.988 unità le cessazioni di rapporti di lavoro, per cui il saldo netto dei rapporti di lavoro è pari a 268.667 unità. Sono i nuovi dati dell'”Osservatorio sul precariato” Inps, pubblicati sul sito istituzionale www.Inps.it.

Nei primi quattro mesi del 2015 le nuove assunzioni a tempo indeterminato stipulate in Italia, rilevate da Inps, sono state 650.897, il 31,4% in più rispetto all’analogo periodo del 2014. Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine, comprese le “trasformazioni” degli apprendisti, sono state 221.251 (+23,4% rispetto allo stesso periodo del 2014). Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili è passata dal 35,51% del primo quadrimestre 2014 al 40,93% del primo quadrimestre 2015. In particolare, nel corso del mese di aprile 2015 la quota di nuovi rapporti stabili ha raggiunto la misura del 45%. Sul complesso delle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del mese di aprile 2015, oltre il 61% fruisce dell’esonero contributivo triennale introdotto dalla legge di stabilità 2015.

Nel periodo gennaio-aprile 2015, le cessazioni a tempo indeterminato sono state 513.426, il 4,2% in meno rispetto al primo quadrimestre del 2014, quando erano state 536.044. Sommate a quelle degli apprendisti e dei rapporti a termine, il numero delle cessazioni rilevate nel primo quadrimestre 2015 è di 1.458.862, il 5,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2014, quando erano state 1.538.850. L’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato 2015 su 2014 risulta superiore alla media nazionale in Friuli-Venezia Giulia (+ 75,3%), in Umbria (+ 59,4%), nelle Marche (+ 50,6%), nel Piemonte (+ 48,3%), in Emilia-Romagna (+ 47,7%), nel Trentino-Alto-Adige (+ 41,1 %), in Veneto (+ 40,0%), in Liguria (+ 39,7%), in Sardegna (+ 38,7 %), in Lombardia (+ 34,8%) e in Toscana (+ 34,6%).

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