
“Il tema della perdita del potere d’acquisto degli stipendi e dell’aumento delle diseguaglianze non può essere ignorato: serve il salario minimo, vanno garantiti diritti ai lavoratori delle piattaforme digitali e alzate le tasse alle grandi multinazionali che escono vincitrici dalle crisi di questi anni, prima la pandemia e poi la guerra“.
Lo dice Paolo Gentiloni, Commissario Ue per l’economia, in un’intervista a La Stampa.
“L’inflazione frenerà nel 2023, ma il tema oggi è ineludibile. Tocca a parti sociali e governi affrontarlo. Anche qui il Pnrr avrà un ruolo decisivo: gli stipendi sono bassi anche per la scarsa produttività, che è destinata ad aumentare con gli investimenti previsti. Per ridurre le diseguaglianze dobbiamo parlare di futuro: digitale, transizione energetica e digitale, formazione”, aggiunge.
“Per l’Italia ci sono 200 miliardi di euro tra prestiti e aiuti a fondo perduto grazie alla prima emissione di bond europei e ad un grande spirito comunitario emerso durante la pandemia: se riusciremo a far funzionare il Pnrr, determineremo un successo senza precedenti per tutta l’Europa, aprendo una stagione nuova in vista delle sfide future. Che si chiamano indipendenza energetica, difesa comune, nuova fase della globalizzazione. È una grandissima responsabilità: va bene qualche aggiustamento, ma il Pnrr va fatto funzionare, non ripensato”.