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Misiani: protezione sociale e rilancio del sistema produttivo nel decreto maggio

Il decreto maggio sarà approvato “entro questa settimana, se tutto andrà per il verso giusto. Stiamo sciogliendo gli ultimi nodi”. Lo dice il viceministro dell’Economia Antonio Misiani, in una intervista al Corriere della Sera. “Il governo – spiega il ministro – è in attesa che la commissione europea aggiorni il ‘Temporary framework‘ sugli aiuti di Stato in tempi di Covid-19, un passaggio determinante”, secondo il viceministro, perché “potrebbe aiutarci a migliorare i provvedimenti, per esempio sul fronte della liquidità con la durata massima dei prestiti, che oggi non può andare oltre sei anni e che, se la commissione lo concederà, si potrà allungare col prossimo decreto”.

 

Sul reddito di emergenza e sull’ingresso dello Stato nel capitale delle aziende, la maggioranza sta “valutando diverse opzioni. Sul reddito di emergenza siamo d’accordo su uno strumento per le famiglie che non hanno avuto accesso ad alcun aiuto mentre c’è discussione su come configurarlo. Secondo me deve essere una misura transitoria, legata all’emergenza. Per fronteggiare strutturalmente l’aumento della povertà, la strada è invece una riforma del Reddito di cittadinanza. Serve uno strumento più reattivo. Dobbiamo accrescere il ruolo dei comuni, che sono capaci di intercettare più velocemente i bisogni. E vanno corrette alcune disfunzioni, come la scala di equivalenza che oggi penalizza le famiglie numerose, così come tutti quei fattori che scoraggiano i beneficiari dalla ricerca di un lavoro”.

 

Quanto al salvataggio pubblico delle aziende, Misiani dice: “nel decreto ci saranno misure per la ripatrimonializzazione. Che era un priorità anche prima della crisi, oggi è una emergenza. Lo Stato può dare il suo contributo, purché temporaneo e non invasivo. Per rilanciare lo sviluppo sostenibile serve uno Stato investitore paziente, non certo il salvataggio di aziende decotte coi soldi dei contribuenti. Sarà anche utile prevedere incentivi all’apporto di capitale privato e più in generale strumenti finanziari innovativi per invogliare le famiglie a investire nell’economia reale”.

 

Il viceministro fa sapere che ci saranno anche sostegni a fondo perduto:”Stiamo valutando interventi di ristoro di affitti e bollette e in relazione alla perdita di fatturato. Potranno prendere forma di indennizzi cash o di parziale sconto delle tasse finora sospese. Sceglieremo il sistema più semplice e veloce. L’eccesso di burocrazia può uccidere l’economia”.

 

Secondo Misiani, il governo deve rispondere a due domande: “la prima è di protezione sociale. Viene da milioni di italiani che sono senza reddito o rischiano di perdere il lavoro. Per questo abbiamo esteso la cassa integrazione e introdotto sostegni per gli autonomi e aiuti per le famiglie. La seconda domanda riguarda la tenuta e il rilancio del sistema produttivo“. A questo aspetto, assicura il ministro, saranno dedicate “buona parte delle risorse del prossimo decreto legge, con misure che porteranno l’intervento a favore delle imprese in Italia ad essere tra i più importanti in Europa”. L’intervento pubblico in termini di risorse sarà affiancato, assicura, da “una drastica semplificazione delle regole per gli investimenti pubblici e il rafforzamento delle agevolazioni per quelli privati il programma “Transizione 4.0″, l’eco e il sisma bonus e misure specifiche per il turismo, la cultura e gli spettacoli”.

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