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Economia, Fortis: «Fuori dal tunnel, contiamo più della Germania»

La crescita c’è. «Non è un fenomeno estemporaneo» per Marco Fortis, economista bipartisan, docente alla Cattolica e vicepresidente della Fondazione Edison.

Da che cosa si vede?
«Dal miglioramento del quadro generale e più in particolare dalla ripresa forte della produzione industriale».

Partiamo dalla dinamica trimestrale…
«Nel primo trimestre abbiamo un +0,43% acquisito, nel secondo la stima di Bankitalia è di un +0,4% e sul terzo ci sono previsioni convergenti di un +0,5%, una serie così positiva non si vedeva da anni e infatti Bankitalia ha alzato le previsioni di crescita per il 2017 all ‘1,4% e anche il Fmi ha rivisto le stime al rialzo, mentre il governo resta su una previsione prudente all ‘1%».

E la produzione industriale?
«Segnali positivi, se non di più. Nel secondo trimestre c ‘è stato un aumento del 2,2% rispetto al 2016 e dalle dinamiche di fatturato del manifatturiero emerge che l ‘industria italiana sta crescendo più di quella tedesca. In tre mesi in Italia i fatturati sono cresciuti del 6,4%, mentre in Germania si sono fermati al 5%».

Quali sono i settori che crescono di più?
«Anche questo è un dato interessante: non sono i settori tipici del made in Italy a mostrare più slancio, ma altri. Il fatturato dell ‘industria dei trasporti, ad esempio, è cresciuto del 5,8% in Italia, contro il 2% in Germania, quello del metallurgico del 10,6% e quello della chimica del 7,6%, alla pari con i tedeschi. Per di più questi dati non includono gli effetti del piano nazionale Industria 4.0».

Quando si vedranno?
«L ‘industria ha frenato gli ordini nell ‘ultimo trimestre dell ‘anno scorso per poter usufruire degli incentivi, per cui il piano avrà le prime ricadute, soprattutto sull ‘industria elettronica ed elettrotecnica, nella seconda parte di quest ‘anno».

D ‘estate, però, di solito tutto rallenta…
«Non quest ‘anno, con il forte afflusso turistico, soprattutto di stranieri, a cui stiamo assistendo. E in atto una vera e propria riscoperta dell ‘Italia, anche perché i Paesi del Nord Africa sono percepiti come pericolosi. Siamo la prima destinazione per i turisti americani e cinesi, i più interessanti, anche se la Spagna ci supera in termini di numeri assoluti. Ma in complesso direi che gli italiani potrebbero stare contenti: siamo il secondo Paese manifatturiero e il secondo Paese per il turismo in Europa…».

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