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Boccia: “No alla voglia di tanti piccoli statarelli”

Il ministro per le Regioni, Francesco Boccia, si è rivelato un tipo paziente. Ma i presidenti regionali forse hanno esagerato – anche nella ribellione dell’altra notte – nel pretendere l’autonomia per la fase 2 senza prendersi però la responsabilità se andrà male.

 

“Penso – spiega a “Il Messaggero” – che la prudenza e la pazienza siano virtù per chi rappresenta le istituzioni. Ma in questo caso, le Regioni hanno rivendicato correttamente il rispetto dell’intesa politica. Il Dpcm, che attua il nuovo decreto legge, doveva recepire le linee guida unitarie delle regioni. La discussione è stata su come inserire quelle linee nel testo. E abbiamo trovato l’accordo”.

 

Quanto allo scudo penale che volevano i governatori, “non c’è nessuno scudo penale. Ne’ è stato mai chiesto“. Il presidente campano De Luca che ha rovesciato il tavolo. “L’importante è che la conferenza dei presidenti delle Regioni ha siglato l’intesa. De Luca vuole solo distinguersi. Non ci sono test epidemiologici, come dice lui, per riaprire bar e ristoranti. Ma solo la valutazione generale di carattere medico che fanno le autorità territoriali. De Luca sta sottovalutando le capacità del suo sistema sanitario”.

 

“Bisogna tenere conto – osserva il ministro – che nel nostro Paese ci sono 21 modelli territoriali sanitari diversi. E’ un sistema complesso. Nel quale lo Stato ha il potere di fare le linee guida cd è quello che abbiamo fatto. Ma abbiamo anche il potere di far rispettare queste indicazioni. Ora dipenderà dalle singole regioni, cd è la grande scommessa, mostrare la capacità di rafforzare la prevenzione”.

Ma viene il dubbio che lo Stato non riuscirà a trovare il coraggio di richiudere le Regioni che sgarrano. “Lo Stato ha tutti gli strumenti per far rispettare le regole. E le Regioni, nel caso di aumento del contagio, chiuderanno in automatico. Se non lo faranno, interverrà il governo”.

 

C’è una tendenza all’anarchia. “Vedo un modo per evitare che le Regioni si sentano dei piccoli staterelli. Serve un potere centrale più vigoroso e molto più snello. Deve farsi rispettare di più, ma deve anche essere più efficiente. Sennò, le Regioni tendono a prendere la parte negativa dello Stato e non quella positiva. La stortura sta quando le Regioni fanno della gestione amministrativa del loro potere il proprio ubi consistam, ignorando la cornice nazionale. Detto questo, dico anche che finora l’intesa per le riaperture è stato un successo politico per tutti”.

 

Il potere centrale dovrebbe dimostrarsi più forte. “Non solo la legge ma anche l’opinione pubblica è con noi. La questione della salute e della vita vengono prima di ogni altra cosa, e questa è la consapevolezza generale che ci conferma nella politica che abbiamo attuato“, ha concluso Boccia.

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