“Durante il lockdown come sindaci abbiamo fatto la nostra parte, abbiamo dimostrato di essere efficienti, preparati e vicini ai cittadini. Ora vogliamo avere un ruolo anche nella fase della ripresa, il rilancio economico del Paese non può che passare per le autonomie”.
A dirlo è Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Associazione dei Comuni italiani (Anci).
Riapertura delle scuole
“Partiamo dalle scuole: riapriranno. Ed è fondamentale che riaprano. Per tutti. Per gli studenti, dai più piccoli ai più grandi, perché la scuola non è solo imparare l’italiano e la matematica, ma è socializzazione e imparare a crescere da cittadini. E poi la riapertura è un messaggio positivo per tutti, è il Paese che riparte.
Ci hanno detto che i banchi sono in arrivo, non è facile trovarne 3 milioni in un mese. Nelle scuole stiamo facendo piccole opere di edilizia light per recuperare spazi e garantire il distanziamento. Per materne ed elementari la situazione è abbastanza tranquilla. Le scuole superiori sono più complicate, gli studenti sono molti e non riusciremo per l’avvio dell’anno a trovare tutti gli spazi che servono.
Ci sono stati dati 3o milioni di euro per prendere in affitto spazi adatti, ma non è facile trovarli, anche perché vanno adeguati e resi agibili, ci vorranno da uno a due mesi.
Trasporto scolastico. “Dovremo raddoppiarlo: con il distanziamento avremo bisogno di più autobus, servono almeno 220 milioni di euro”.
Orari attività commerciali
“Servirà una norma perché i sindaci possano scadenzare gli orari, oggi non abbiamo il potere di decidere a che ora far aprire i negozi. Va ricordato che anche noi siamo attori del sistema economico del nostro Paese. Basti pensare, ad esempio, che il 25% degli investimenti pubblici viene realizzato dai Comuni. Ecco perché parlo di un ruolo dei sindaci nella fase della ripresa, a partire dall’uso dei fondi come il Recovery fund.
Manifesto Città Italia
L’Anci ha ideato un «Manifesto Città Italia» in 10 punti con le proposte per l’utilizzo di una parte di fondi del Recovery fund per le città . L’associazione dei Comuni chiede il 10% dei 209 miliardi messi a disposizione dall’Europa per l’Italia.
Non si può vivere di assistenza sempre, ora bisogna far ripartire l’Italia e l’Europa concede quei soldi per lo sviluppo del nostro Paese, è un’occasione unica, l’ultima. Una parte di quei fondi deve essere data alle città : chiediamo il 10%, pari a circa 20 miliardi di euro.
Come Anci abbiamo ideato il “Manifesto Città Italia” dove in 1o punti facciamo le nostre proposte. Si va dall’edilizia verde per ridurre fino al 40% le emissioni dei gas responsabili dell’effetto serra nelle città allo sviluppo della mobilità sostenibile pubblica, dalla realizzazione di città digitali con la diffusione della banda ultralarga anche nei centri più isolati all’incremento dei servizi scolastici, soprattutto al Sud, per aiutare anche il lavoro femminile, da un piano straordinario di edilizia pubblica al recupero delle periferie.
Siamo 8 mila sindaci di tutte le parti politiche, però diciamo al governo: fate pensare anche noi al Paese, fate decidere anche noi del destino delle nostre comunità ”.
L’intervista completa su Il Corriere della Sera
