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Pittella: “Boom di consensi: se non ci fosse stata l’inchiesta…”

«Non è un’ipotesi verificabile, inutile pensarci»: Marcello Pittella, presidente dimissionario della Basilicata, commenta così le recriminazioni che stanno montando nel Pd lucano all’indomani della sconfitta elettorale che ha consegnato la Regione, dopo 24 anni, al centrodestra. Era stato in mattinata il candidato governatore del Pd, Carlo Trerotola, a sfogarsi con alcuni amici dando voce al malcontento di una buona parte della base: «E stato un errore non puntare ancora su Pittella, con lui forse avremmo vinto. Io ce l’ho messa tutta, ma con Marcello la partita sarebbe finita diversamente».
 
In corsa con la lista civica Avanti Basilicata, Pittella ha incassato a livello personale 8.803 preferenze: il più votato fra tutti i consiglieri. La sua lista ha superato anche quella ufficiale del Pd. E ciò nonostante lo tsunami giudiziario che lo aveva travolto appena pochi mesi fa, spingendolo poi a rinunciare alla presidenza.
 

Prevale la soddisfazione per la sua affermazione personale o la delusione per la sconfitta dello schieramento?

 
«Non nascondo che provo soddisfazione personale e politica per il risultato mio e della mia lista civica, è un riconoscimento del lavoro svolto e mi gratifica ancora di più dopo tutte le difficoltà degli ultimi mesi. Non ha senso però parlare di rivincita, perché al tempo stesso sono profondamente addolorato per il risultato finale che consegna la nostra Regione al centrodestra».
 

Sulla débacle del centrosinistra ha pesato di più la crisi a livello nazionale del Pd o le criticità a livello locale?

 
«Entrambi i fattori, accentuati peraltro da questo vento di destra che sembra inarrestabile. Purtroppo abbiamo scontato sia questa confusa fase di transizione del Pd, sia l’eccessiva litigiosità a livello locale. E poi è inutile fare finta di niente: senza la vicenda giudiziaria che mi ha coinvolto, la situazione sarebbe stata ben diversa e sono certo che avremmo continuato a governare la Regione».
 

Alla luce della sua affermazione personale, si è pentito del passo indietro fatto rinunciando a correre per la presidenza della Regione?

 
«Pentito no, perché in quel momento era la scelta necessaria, ma resta molta amarezza perché i tantissimi voti presi testimoniano che gli elettori hanno apprezzato il grande lavoro di questi anni per la nostra Regione».
 

Ha sentito il segretario Zingaretti dopo il voto?

 
«Non ancora, presto lo farò, ma è stata una giornata davvero impegnativa».

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