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Ricci: “Governare così: un’impresa. Liberiamo i sindaci dalla troppa burocrazia”

Quando il sindaco di Pesaro regalò un mazzo di fiori alla giovane campionessa di atletica pesarese Elisabetta Vandi erano tutti felici, fatta eccezione per l’ufficio economato del Comune che aveva dovuto affrontare una serie di adempimenti burocratici (anche per l’assenza di un preciso regolamento economale relativo agli esborsi sotto i mille euro) per farsi autorizzare la spesa. Una situazione paradossale che dimostra l’incertezza creata dalla burocrazia negli enti pubblici.

Sindaco Matteo Ricci, tre enti e ben cinque delibere, compreso il nulla-osta dell’Authority anticorruzione, per 22 euro (più Iva) di fiori: non le sembra eccessivo?

«E una vicenda paradossale, ma è ciò che accade tutti i giorni ai primi cittadini di questo Paese. Sono convinto che, se l’economato si è comportato in questo modo, la normativa non sia poi così chiara. Ma non possiamo riempire i nostri uffici di carte e procedure inutili: per questo chiediamo di essere liberati dalla burocrazia anche di altri pezzi di Stato e come Associazione dei Comuni italiani appoggiamo la proposta di legge bipartisan il cui titolo è, appunto, ‘Liberiamo i sindaci‘, che verrà discussa insieme alla Finanziaria».

È vero che avete dovuto controllare che il fioraio fosse in regola?

«Certo, non possiamo acquistare nulla da fornitori che non rispettano le leggi dello Stato, ci mancherebbe altro, questo è giusto. Ma ormai non conto più le volte in cui la burocrazia ha disturbato, se non addirittura condizionato l’azione amministrativa. Spesso alla Conferenza dei servizi, a cui sono chiamati a partecipare altri pezzi dello Stato, è bastato il parere contrario di un solo soggetto esterno per bloccare un progetto. Ne ricordo uno molto atteso dai cittadini, la spiaggia dei cani: dopo una raccolta firme, anni e anni di discussioni, quando abbiano deciso di farla è bastato il ‘no’ della Sovrintendenza per far saltare tutto».

Il sindaco di Genova Anselmo Bucci, ha detto di non dormire la notte per la burocrazia. E lei?

«Io dormo benissimo, ma un po’ lo capisco perché è diventata un’impresa portare a termine qualsiasi opera pubblica in tempi ragionevoli. Quindi un’altra cosa urgente da fare è modificare il Codice degli appalti, senza però perderne la filosofia di fondo perché vogliamo contrastare la corruzione. Ma non possiamo intasare l’Authority con le pratiche di tutte le amministrazioni pubbliche del Paese. E poi c’è tutto il capitolo delle responsabilità dei sindaci».

Cioè?

«Fare il primo cittadino è un grande onore ma sta diventando un mestiere difficile per via per via del moltiplicarsi di norme anacronistiche tipo quelle che ci impongono di firmare i trattamenti sanitari obbligatori senza sapere nulla del malato in questione. Insomma, i sindaci sono coloro che hanno il massimo delle responsabilità e il minimo delle indennità, e rischia di diventare complicato trovare persone che abbiano voglia di assumersi questo ruolo».

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