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La cultura del ‘non si può’ è andata in pensione. Si può, anzi si deve


“C’è bisogno di un Paese che la smetta di piangersi addosso. Questa è la rassegnazione e la stanchezza che diventa unico paradigma. Io a questa cultura non intendo cedere. Noi siamo per la proposta e fino all’ultima stilla di energia metteremo tutto affinché l’Italia possa ripartire”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Trieste, dove ha sottoscritto un protocollo per la valorizzazione del Porto Vecchio. “Basta con la cultura dello spreco – ha aggiunto Renzi -, perchè se smetteremo con la cultura dello spreco l’Italia tornerà ad avere un posto centrale nel mondo. La cultura del ‘non si può’ è andata in pensione. Si può, anzi si deve”.

 

“Bisogna smettere di sprecare il bello che abbiamo nelle nostre regioni”. “La tappa di Trieste ha un valore simbolico per il Paese”, ha continuato Renzi, rimarcando di essere “reduce dal G7 dove la discussione che si è avuta sui grandi temi internazionali in realtà è stata incentrata sulla necessità di concretezza per ciò che abbiamo e sulla necessità di non sprecare le occasioni che abbiamo in pista”.

 

“La politica spreca troppo nei suoi posti, ecco il motivo per cui stiamo cercando di ridurre il numero dei politici, spreca troppo nei suoi tempi, ecco perché stiamo cercando di ridurre i giorni necessari a fare una legge o l’insano ping-pong tra Camera e Senato, ma spreca troppo anche nelle opportunità che ha”.

 

“Se finalmente smetteremo con la cultura dello spreco l’Italia tornerà a essere un posto centrale del mondo – ha aggiunto Renzi -, ma perché si faccia c’è bisogno di passare dalle chiacchiere ai fatti”.

 

“Chiedono di costruire muri, rispondiamo aprendo luoghi che erano stati chiusi e bloccati. Chiedono di giocare sulla paura, rispondiamo con l’apertura, con il coraggio, con l’innovazione, con la produzione di bellezza”. “Noi non siamo per la rassegnazione, siamo per la proposta e fino all’ultima stilla di energia metteremo in campo tutto ciò che abbiamo perché l’Italia finalmente possa ripartire – ha continuato Renzi -, e senza progetti megagalattici, ma semplicemente rimettendo a posto, in uno dei luoghi più affascinanti d’Europa, ciò che già c’è e che aspetta soltanto di essere rammendato per restituire un’occasione per creare posti di lavoro e un’occasione di ricchezza non soltanto culturale alla nostra gente”.

 

“La competizione mondiale sarà sempre di più intorno ad aree urbane che coniugano luoghi belli, ma anche di crescita economica; accanto a questi luoghi belli bisogna sapere finalmente creare spazi di opportunità e talento e questo per me è il Porto Vecchio di Trieste. Fa impressione lo spreco di futuro che c’è’ stato in questo luogo – ha continuatoRenzi- servono luoghi straordinariamente capaci di attrarre futuro, e Trieste è questo”.

 

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