«Costruiremo condivisioni sui contenuti. È vero che c`è in parte un clima anti governo. Ma confido sul fatto che ogni elettore, compresi quelli che avevano scelto Gianluca Corrado, saprà ragionare con la propria testa pensando a chi può meglio rappresentare i loro temi». Così Giuseppe Sala, candidato del centrosinistra a sindaco di Milano, intervistato dal Corriere della sera.
Lei è ottimista?
«Io e Rizzo ci conosciamo da tanti anni, sappiamo di avere molte posizioni diverse, ma la stima personale è reciproca. Con lui non ci sarà negoziato: Rizzo non è un politico che chiede
qualcosa in cambio e questo va a onore della sua dirittura morale e del suo senso istituzionale».
Dove incontrarsi?
«Anzitutto sul tema della casa. Un grande piano è più che mai necessario: non dobbiamo solo ripristinare gli appartamenti sfitti e consegnarli, ma garantire una manutenzione straordinaria sugli immobili di nostra proprietà. Entro due anni dovremo sistemare il patrimonio abitativo e spero che Maroni sia con noi in questa battaglia».
Non crede che un pezzo di sinistra non la sosterrà? E se si, perde i moderati?
«Con la mia lista ho parlato al ceto medio e aver preso quasi 1`8 %, poco meno dei grillini, mi pare significhi che parte di quel mondo ha condiviso il progetto.
So anche che la mia candidatura può aver tenuto lontano un po` di sinistra. Ma a Milano si ripresenta il bipolarismo. E mi chiedo come una persona che si professa di sinistra possa riconsegnare la città a Berlusconi e Salvini».
E con i Radicali?
«Sulla politica della casa e sulla necessità di una rigenerazione abitativa che coinvolga i
privati disposti a trasformare i loro immobili in edilizia popolare, siamo d`accordo».
Cosa è successo nelle periferie?
«Non è vero che il centrodestra ha vinto, però la nostra azione dovrà essere ancora più decisa
e presenterò un piano credibile ma ambizioso».
Ha già in mente la giunta?
«Prima del voto annuncerò alcuni nomi».
Leggi l’intervista completa sul Corriere della sera.
