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Primarie? Prematuro dirlo. Ora la priorità è ricucire il rapporto con Roma

Contro Marino “nessun mandante perché non c’è stata nessuna congiura”. Il vicesegretario del Pd LorenzoGuerini, in un’intervista al Messaggero, è tornato a spiegare r. Marino, ha detto, “soprattutto nell’ultimo mese, ha commesso errori che hanno determinato il precipitare della situazione”.

 

“E’ stata una vicenda – ha commentatoGuerini- che si è trascinata con un progressivo deterioramento dei rapporti tra Pd e Marino. Negli ultimi e travagliatissimi venti giorni la situazione era divenuta insostenibile”. “Il Pd non si è tirato indietro quando si intravedeva ancora la possibilità di assicurare un governo alla città. E questa è la conferma che non c’era nessun piano preordinato per far fuori Marino”.

 

Quanto alle primarie per la scelta del candidato sindaco a Roma, ha precisato, è “prematuro” dire se ci saranno: “E’ lo strumento previsto dallo statuto, ma è molto prematuro dirlo. Vedremo. Impegniamoci ora non nel toto nomi ma a riattivare un dibattito nella città cominciando dai nostri circoli”. Ora il Pd, ha proseguito il vicesegretario del partito, dovrà affrontare “un grande lavoro di ricucitura con la città. Per elaborare una proposta politico-programmatica per la città servirà il contributo di tutti. Solo dopo arriveremo ad individuare il candidato-sindaco”. Quanto alla permanenza di Marino nel Pd, “è un iscritto del Partito democratico e membro della direzione nazionale”.

 

 

“Abbiamo dimostrato di saper vincere sfide impossibili e faremo lo stesso anche a Roma”. Ne è convinta DeboraSerracchiani, vicesegretario del Pd, che in un’intervista alla Stampa ammette gli errori fatti nella Capitale, “ma non tutti attribuibili al Pd”, e invita a non dare per persa la città.Serracchianiauspica che l’ex sindaco “rifletta bene a mente lucida su quanto accaduto”. “Noi le abbiamo provate tutte con Marino ma purtroppo non c’erano più le condizioni”, spiega: “Nelle ultime ore davvero si è tentato di avere un passaggio in aula, ma il ritiro delle dimissioni mostra che bisogna avere la lucidità di capire l’interesse comune, non quello personale. E perché non ha detto ai consiglieri e a Orfini di aver ricevuto l’avviso di garanzia? Ciò ha incrinato definitivamente i rapporti di fiducia”.

 

Su Roma Serracchiani è fiduciosa per due motivi: “l’impegno che metteremo sul Giubileo che deve essere un successo per Roma come Expo per Milano. Poi sono convinta che Tronca e Gabrielli riusciranno a impostare il lavoro della prossima amministrazione. E sceglieremo il candidato migliore, più forte e autorevole. Non darei per persa la città, né sarei così convinta che vincano i 5stelle: oggi la politica è soggetta a cambi repentini e anche con l’Expo tutti scommettevano sul flop, a partire da Grillo”. Marchini? “Mi pare che sia più corteggiato dal centrodestra e noi in questa fase lavoriamo non sulla candidatura, ma su altre emergenze e priorità”.

 

“Le primarie ormai sono uno strumento imprescindibile, a condizione non siano una resa dei conti o l’extrema ratio. Ci vuole la sensibilità di aprire che in alcuni casi non sono obbligatorie, quando ci sono candidati condivisi”, conclude.

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