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Rifiuti Roma, Bonaccini: “Vicenda surreale. Avevamo accettato per dovere istituzionale”

«Si decidano, qui stiamo bene anche senza i loro sacchi pieni spazzatura» dice al termine della giornata il governatore Pd dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
Questa storia dei rifiuti romani ha fatto salire nelle ultime ore la temperatura nella sede della Regione, molto più del febbrone che non molla Bonaccini costringendolo a un riposo forzato. Con la frenata di Ama e M5s, il quadro è cambiato. Bonaccini resta in contatto con i suoi collaboratori e in serata reagisce.

E adesso, presidente? Se lo aspettava il dietrofront grillino dopo tutti i passi che avete fatto per accogliere i rifiuti della capitale?
«Francamente no. Questa è una vicenda così surreale che, da amministratore con anni di esperienza alle spalle, mai mi era capitata».

Davvero non c’erano segnali?
«Ce lo hanno chiesto loro. Poche settimane fa l’azienda Ama ha inviato alla Regione Lazio la richiesta di sottoscrivere un accordo con la Regione Emilia-Romagna. Da prassi la Regione Lazio ci ha girato la comunicazione formale i120 dicembre scorso. Sa, le istituzioni sono abituate a parlare con gli atti…».

E con quali atti avete parlato?
«Fatte le verifiche con i Comuni dove ci sono i nostri impianti, che avevano dato disponibilità sempre nei limiti autorizzati, (Parma, Modena e Granarolo, nel bolognese), dissi al presidente Nicola Zingaretti che avremmo dato l’assenso con una delibera di giunta. Ma, lo abbiamo premesso subito, a certe condizioni».

Quali?
«Quantità limitate, per un periodo non reiterabile di non più di due mesi. Ci siamo messi a disposizione, come istituzione, perché l’immagine di una capitale con l’immondizia in strada non ci pareva utile, né per Roma, né per il Paese. E perché noi siamo abituati così: sentiamo il dovere della solidarietà e della collaborazione istituzionale. Lo abbiamo già fatto in passato, Siamo, eravamo, pronti anche ora».

Però alla fine c’è stato l’effetto opposto. Alla base della frenata dei vertici del Movimento 5 Stelle c’è l’idea che in campagna elettorale non si può dipendere per l’emergenza rifiuti da una regione “rossa”, a guida Pd.
«Spero proprio che i grillini non temano questo scenario. Ma se fosse così commetterebbero un errore gravissimo. Le istituzioni non sono di proprietà di un partito odi un movimento, ma sono un bene prezioso che va messo al riparo dalla propaganda e dagli interessi di parte, anche nell’imminenza di un voto. Dopo di che si decidano, noi stiamo bene anche senza l’immondizia di Roma. Per altro, se è vero ciò che ho letto oggi, e non ho motivo di dubitarne, Ama ipotizza di portare i rifiuti in Abruzzo. Ma così non è che cambiano i termini della questione: sempre ad altri si rivolgono perché non riescono a smaltire “in casa ” la loro spazzatura».

Facile a dirsi, la gestione dei rifiuti è un problema ovunque.
«Una premessa: la Regione Emilia-Romagna non è mai andata in emergenza rifiuti, dunque non ha mai chiesto ad altri di “prendersi” nostri rifiuti, perché da decenni qui ci si è organizzati seriamente. E sarebbe ora, che in tutto il Paese funzionasse così. Siamo stati i primi ad approvare nel 2015 una legge regionale sull’economia circolare e nel 2020 supereremo il 70% di raccolta differenziata e di riciclo, dunque si potrà persino spegnere qualche termovalorizzatore».

Ma quanto costerebbe smaltire i rifiuti di Roma in Emilia?
«I termini economici sono definiti dai gestori sulla base di quanto pagano i nostri cittadini, a questo si aggiungono 20 euro a tonnellata, previsti dalla legge nazionale sul disagio ambientale, ai Comuni sede di impianto. Ovviamente, più i costi di trasporto. Perché è giusto che ognuno paghi per i suoi rifiuti e non possiamo mica far pagare ai nostri cittadini quelli romani».

C’è chi tra i grillini vi ha accusato di essere degli affaristi.
«Chi fa questa accusa deve vergognarsi, ma ormai non si sorprendo più di nulla. Un deputato modenese del M5s ha addirittura paragonato la situazione della capitale a quella di un Comune modenese, Castelfranco senza sapere che lì la raccolta differenziata è all’80% e mai si sognerebbero di mandare i loro rifiuti da un’altra parte».

E ancora in contatto con Roma? O le comunicazioni si sono interrotte?
«Come Regione il mio riferimento è il governatore del Lazio Zingaretti, ci sentiamo tutti i giorni. E l’ho sentito anche oggi (ieri-ndr)».

Che vi siete detti?
«Lui è molto preoccupato per la situazione di Roma e per i romani».

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