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Baretta sulla Tari sbagliata: “Verifiche sui Comuni, ma nessun dolo”

Migliaia di euro non dovuti e incassati illegittimamente per anni da diversi Comuni d’Italia e migliaia di cittadini che dovranno essere rimborsati.

Pier Paolo Baretta, sottosegretario dell’Economia, la vicenda della Tari sbagliata rischia di diventare un caso nazionale con richieste di rimborsi milionari ai Comuni?
«Prima di tutto non è detto che siano così tanti i Comuni che hanno calcolato male la tariffa dei rifiuti. Noi ci siamo occupati di un caso specifico che è quello di Polignano a Mare su cui è stata fatta un’interrogazione parlamentare. Degli altri Comuni coinvolti non abbiamo ancora dati certi».

Ma il Codacons ha indicato con sicurezza almeno tre grandi città, Milano, Genova e Napoli, e annunciato una «valanga di cause risarcitorie» perché il numero potrebbe essere molto più vasto. Quante potrebbero essere alla fine le città colpevoli?
«Faremo delle verifiche, ma non credo davvero si tratti di una platea così ampia, adesso non sono in grado di dirlo ancora. Il calcolo oggettivo verrà fatto più avanti, dopo le verifiche incrociate effettuate dai Comuni stessi, dai cittadini, dalle associazioni di consumatori. Andrà verificata situazione per situazione. Certo, se si tratterà di Comuni molto grandi, sarà più complicato. Ma comunque non sono verifiche che spetta a noi fare».

Quale è il vostro compito, allora?
«Al momento la cosa più importante è la ridefinizione del quadro di riferimento, cioè lo schema di diritto entro il quale cittadini e Comuni devono muoversi. Intanto, rispondendo all’interrogazione parlamentare del deputato Giuseppe L’Abbate, abbiamo dato l’interpretazione corretta della norma, riconoscendo l’errore del ricalcolo della parte variabile che invece non andrebbe fatto. Poi entro una decina di giorni faremo una nota esplicativa con tutti i sistemi di calcolo per dare una sorta di guida a Comuni e cittadini così che abbiano una traccia da seguire».

Nel frattempo, i cittadini cosa possono fare?
«Esistono già dei moduli di richiesta di rimborso che si possono richiedere al proprio Comune. Ma prima dovranno verificare se e quanto hanno pagato in eccesso».

Quindi l’onere della prova è a carico dei cittadini?
«Non solo. Anche i Comuni dovranno controllare se è stato corretto quanto chiesto in questi anni e informare i cittadini».

Perché è stato commesso questo errore? Con i Comuni sempre a corto di fondi, siamo sicuri che il ricalcolo della quota variabile anche per box e cantine sia un errore involontario?
«Tendo ad escludere il dolo in questa vicenda, parliamo di amministrazione pubblica. Penso piuttosto che la Tari sia una norma recente, ha sostituito la Tares che era un po’ diversa, è possibile che in questi passaggi e cambi qualche errore sia stato fatto, ma al dolo non credo proprio».

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